Calo della produzione e forte contrazione del mercato per il Consorzio Gorgonzola DOP dopo un 2019 record. Il presidente Renato Invernizzi ha parole chiare sulla crisi dovuta al COVID-19: “La produzione di Gorgonzola DOP dall’inizio del 2020 a fine aprile è stata di oltre un milione e seicentomila forme con una diminuzione rispetto all’anno precedente del 3,16%. Confrontando i dati relativi al solo mese di aprile in rapporto allo stesso mese del 2019 si nota un significativo calo del 17% nella produzione. Questa importante frenata è dovuta alla presa di coscienza delle aziende che si sono auto limitate nella produzione per far fronte al crollo degli ordini e dei consumi del canale Horeca, ma anche di altri mercati importanti come Stati Uniti, Canada e Corea del Sud. I nostri migliori clienti stranieri in Europa sono Germania, Francia e Spagna, e purtroppo sono tutti Paesi colpiti come noi dalla pandemia. Nel mese di marzo, come Consorzio, abbiamo contattato ogni singolo socio per verificare la situazione. Nonostante questo terribile momento, i caseifici hanno garantito il ritiro di tutto il quantitativo di latte concordato nei contratti con le proprie aziende agricole, per tutelare l’anello più fragile della filiera.
Di conseguenza, il latte corrispondente al calo del 17% della produzione, è stato immesso sul mercato per altre destinazioni, con ingenti perdite che graveranno sui conti economici di tutte le aziende del comparto Gorgonzola DOP. Il calo di aprile, si aggiunge ai sacrifici del precedente mese di marzo e sicuramente le prospettive future non sono confortanti. Come Consorzio abbiamo chiesto al Mipaaf una deroga al disciplinare per congelare il Gorgonzola DOP fresco già prodotto, mentre parte di questo prodotto fresco che era nelle scorte, è stato devoluto in beneficenza”.
Quale sarà l’azione che il Consorzio pensa di mettere in atto per supportare le imprese nel mercato?
“Sicuramente dopo questa esperienza andrà ridisegnato il canale distributivo. Con la Fase 2 è cominciata una graduale ripartenza sia in Italia che all’estero con le esportazioni. È tutto da vedere, si può solo aspettare per capire come reagiranno i mercati e come evolverà il contagio”.
Quale sarà l’attività che il Consorzio pensa di mettere in atto per comunicare e informare il consumatore?
“Quest’anno avremmo dovuto festeggiare i 50 anni della DOP. Ovviamente non è il caso di andare avanti con i programmi che avevamo in mente, quindi destineremo l’intero budget stanziato non nella festa ma nella comunicazione, chiedendo inoltre sostegno sia al Mipaaf che all’ICE per nuove campagne di promozione all’estero, rivolte soprattutto a quei Paesi dove il Pil si è mantenuto o non si è abbassato troppo, puntando soprattutto sui mercati dell’Unione europea”.
Quale opportunità potranno cogliere le imprese in questo cambiamento?
“Andranno rimodellati i canali distributivi, dovranno puntare su attività promozionali autonome implementando i canali social che in questo periodo, lo abbiamo notato anche come Consorzio, sono stati molto utili per poter essere vicini al consumatore mentre tutto era fermo ed eravamo in quarantena”.
Quale attività possono organizzare le imprese e il Consorzio per rilanciare anche il turismo nel territorio?
“Per il Gorgonzola DOP il legame con il territorio è determinante, ma la nostra zona di produzione (Lombardia e Piemonte, ndr) coincide purtroppo con le due regioni più colpite dalla pandemia. Credo che per tutto il 2020 non sarà possibile fare nessun intervento sul territorio. Per il momento è tutto ancora incerto, servono i dati del contagio durante la Fase 2, e in base ai dati sull’andamento del virus che verrà registrato, potremmo programmare importanti azioni di rilancio”.
Fonte: Consortium 2020_02