Ci sono tanti modi per raccontare la storia del Riviera Ligure DOP – Olio EVO. Ci sono anzitutto i numeri: la produzione media annuale si aggira intorno ai 5 mila quintali per una superficie coltivata di circa 2570 ettari e un totale di oltre 740 mila piante controllate in tutto il territorio regionale. Poi c’è la qualità certificata e controllata delle quasi 600 aziende consorziate e c’è un’attività in costante crescita che ha le potenzialità per aumentare ancora a patto di riuscire a farsi conoscere e apprezzare perle peculiarità uniche e inconfondibili del suo prodotto. Punta a valorizzare la grande tradizione dell’olivicoltura ligure l’iniziativa “Oliveti aperti” lanciata dal Consorzio di tutela dell’Olio Dop Riviera Ligure, con la collaborazione della Fondazione Qualivita e il supporto della Regione Liguria. Per tutto il weekend 32 aziende, tra oliveti e frantoi, apriranno le porte ai visitatori con eventi di ogni tipo, dai corsi di cucina alle degustazioni agli itinerari culturali, con l’obiettivo di fare del mondo dell’olio un volano per un turismo sostenibile alla scoperta dell’entroterra e dei suoi incantevoli borghi.
Tra le tante attività proposte ci saranno anche una serie di laboratori sull’arte dei muretti a secco, Patrimonio dell’umanità Unesco dal 2018. «Questa iniziativa mira a far conoscere sempre di più la filiera dell’olio dop che in media immette in commercio circa 5 mila quintali di olio all’anno – spiega Giorgio Lazzaretti, direttore del consorzio – L’ultimo dato certificato per il 2019 è di 3800 quintali su un potenziale che si aggira intorno ai 6500 quintali, a seconda delle richieste del mercato». Dati importanti che vanno di pari passo a un’attenzione per la qualità fatta di controlli accurati ogni fase della produzione.
«L’olio riviera ligure DOP è valutato da un apposito ente certificatore formato dalle Camere di Commercio di Genova e delle Riviere – aggiunge Lazzaretti – vengono effettuate analisi sensoriali e chimico- fisiche degli oli della riviera Ligure, che viene suddivisa in tre sottoaree: Riviera dei Fiori – da cui proviene circa il 95-98% della produzione – Riviera del ponente savonese savonese e Riviera cli levante che comprende le province di Genova e La Spezia». E i numeri rispecchiano le origini del consorzio che tutela il prolnttn n Dennminnzinne Iinrigine protetta, nato a Imperia nel 2011: delle 1203 aziende iscritte al sistema di controllo olio dop, tra olivicoltori, frantoiani e confezionatori, 1022 appartengono infatti alla riviera dei Fiori, 116 al levante e 65 al savonese. Così, la rassegna sarà un viaggio da ponente a levante che metterà in evidenza il legame tra il territorio e il prodotto.
«La provenienza rappresenta di per sè un elemento di qualità – sottolinea Gianni Bottino, settore economico Coldiretti Liguria – quindi è importante riconoscere e rendere evidenti le caratteristiche di tipicità degli oli legati ai territori». In occasione della manifestazione, nella serata evento del 15 giugno saranno premiati a Imperia gli studenti che hanno partecipato al contest “Giovani Chef e Olio Riviera Ligure Dop” lanciato durante i laboratori di formazione sull’olio ligure certificato tenuti dal Consorzio negli Istituti Alberghieri del nord Italia che hanno coinvolto 2500 allievi ed ingaggiato oltre 30 mila utenti social.
Fonte: Il Secolo XIX