Il giudizio arriva dalla relazione annuale dell’UE, dai consorzi di tutela, dall’ICE. I dati parlano chiaro: le esportazioni aumentano dove ci sono gli accordi commerciali e le IG italiane sono maggiormente tutelate.
Il numero delle Indicazioni Geografiche (IG) che beneficiano di riconoscimento internazionale nell’ambito degli accordi commerciali esistenti continua a crescere. Cento IG europee sono state riconosciute nell’ambito del solo accordo UE-Cina firmato nel settembre 2020 e l’Italia mantiene il primato delle IG a livello mondiale. Si tratta di una componente fondamentale del commercio agroalimentare per il nostro Paese. Il valore delle esportazioni italiane delle IG ha superato nel 2018 la soglia dei 9 miliardi e ha registrato un incremento del 218% in dieci anni (fonte: Qualivita, 2019).
La relazione annuale dell’UE
L’UE gestisce le relazioni commerciali con i Paesi terzi mediante accordi commerciali concepiti per creare migliori opportunità di scambi e superare le barriere commerciali. Esistono diverse tipologie di accordi commerciali. Gli accordi di partenariato economico (APE) sostengono lo sviluppo dei partner commerciali dei Paesi dell`Africa, dei Caraibi e del Pacifico; quelli di libero scambio (ALS) consentono l’apertura reciproca dei mercati tra i Paesi sviluppati e le economie emergenti, mediante la concessione di un accesso preferenziale ai mercati, quelli di associazione (AA) infine rafforzano accordi politici più ampi. L’UE conclude anche accordi commerciali non preferenziali, nell`ambito di intese più ampie come gli accordi di partenariato e cooperazione (APC). Nel 2019 le esportazioni di prodotti agroalimentari dell`UE sono cresciute dell`8,7%.
Le bevande si sono classificate al primo posto in termini di valore, raggiungendo il 15% delle esportazioni agroalimentari verso partner preferenziali (+8,6%). I cereali, i prodotti lattiero-caseari e le carni hanno rappresentato ciascuno I:8% circa e sono cresciuti rispettivamente del 39%, 13,2% e 0,7%. Gli scambi di prodotti alimentari con i 65 partner preferenziali hanno registrato una crescita dell`8,5%. L’avanzo derivante dal commercio di prodotti agroalimentari dell’UE si è attestato a 6,4 miliardi di euro, con un aumento di 651 milioni rispetto al 2018.
Le importazioni di prodotti agroalimentari dell’UE nell’ambito di accordi preferenziali sono aumentate a un ritmo simile a quello delle esportazioni (8,3%), a fronte di una crescita delle importazioni agroalimentari dal resto del mondo pari solo al 2,3%. Le due principali categorie di prodotti agroalimentari a Indicazione Geografica esportate in Paesi terzi sono i formaggi e i prodotti a base di carne. Questi sono solo alcuni dei dati che emergono dalla quarta relazione annuale sull’attuazione degli accordi commerciali dell’Unione europea nel 2019, dedicata a 36 accordi commerciali preferenziali sottoscritti con 65 partner, in vigore per gran parte del 2019. Gli accordi riguardano il 91% degli scambi commerciali dell’UE con partner preferenziali e rappresentano il 30,4 % del commercio estero totale dell’UE. La relazione evidenzia anche che, malgrado alcune tensioni nel panorama del commercio mondiale, gli accordi dell’UE hanno favorito il commercio equo e sostenibile e a consolidare il quadro normativo internazionale (fonte: https://ec.europa.eu). Nella relazione si legge che gli scambi commerciali con i 65 partner preferenziali sono aumentati del 3,4%, mentre il commercio estero totale dell`UE ha segnato un rialzo complessivo del 2,5%. In particolare, gli accordi commerciali con il Canada.
Fonte: Il Latte