Il dilemma tra identità familiare e bisogno di grandi investimenti ha portato la Langhe ad interrogarsi sul proprio futuro nell’evento Langhe not for sale. Il Presidente Ascheri: “Vogliamo essere come Gigi Riva: un’eccezione”.
Le Langhe non sono in vendita. È questo il grido di battaglia che il Consorzio Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani lancia in occasione di Grandi Langhe 2024 (la fiera per la promozione dei vini dell’area, svolta alle Officine Grandi Riparazioni di Torino il 29 e 30 gennaio scorso) con l’intento di alzare una barriera contro l’ingresso di grandi investitori esterni nelle proprietà vitivinicole langarole (mentre si discute la modifica del disciplinare).
[…]
Una cosa è se una cantina viene comprata da una cantina più grande, un’altra è se la compra uno che viene dal mondo della finanza e non sa nulla di vino”. Così tuonò allora Matteo Ascheri, titolare di una storica cantina a Bra e Presidente del Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani (un consorzio che oggi può vantare 568 soci, 10 mila ettari di vigneti e più di 66 milioni di bottiglie su tutte le 9 denominazioni tutelate).
[…]
Fonte: GamberoRosso.it
Crediti foto: Gambero Rosso