Giovanni Busi è presidente del Consorzio Vino Chianti, per il quarto mandato consecutivo. Una riconferma eccezionale, resa possibile dall’approvazione all’unanimità della deroga al limite di tre mandati previsto dallo statuto.
Il Consiglio d’Amministrazione ha così dato mandato a Busi e nominato i due vicepresidenti: Ritano Baragli e Alessandro Zanette. Nominate anche le commissioni tecniche e marketing e i comitati di gestione tecnica, fondamentali per il funzionamento del Consorzio.
Questi i consiglieri eletti nell’assemblea generale del 28 giugno scorso: Tommaso Albergotti, Davide Ancillotti, Ritano Baragli, Rolando Bettarini, Giovanni Busi, Fabio Vittorio Carone, Cino Cinughi De Pazzi, Angiolo Del Dottore, Gianmarco Diddi, Stefano Fantechi, Marco Ferretti, Leonardo Francalanci, Paolo Gamberi, Filippo Gaslini Alberti, Francesco Gera, Ferdinardo Guicciardini, Malcom Leanza, Maria Grazia Mammuccini, Maurizio Masi, Mario Mori, Massimo Peruzzi, Mario Piccini, Filippo Rocchi, Andrea Rossi, Massimo Sensi, Vasco Torrini, Giovanni Trambusti, Alessandro Zanette, Gianni Zipoli
“Accetto con orgoglio e soddisfazione questa riconferma – ha commentato Giovanni Busi – La fiducia che i soci ripongono in noi ci motiva a proseguire un percorso di crescita e di progettualità condivisa, necessario ad affrontare le continue sfide che il mercato ci lancia, sia dal lato della domanda che dell’offerta. Siamo chiamati nei prossimi tre anni a gestire situazioni in continua evoluzione, a prevedere e a programmare con strategico anticipo le nostre attività di promozione e valorizzazione sia a livello di mercato interno che internazionale. Abbiamo avviato una fase di cambiamento e continueremo su questa strada, guardando sempre al medio e lungo periodo”
In quest’ottica, tra le priorità di mandato c’è sicuramente la modifica del disciplinare. “Una modifica strutturale, non più solo interventi di adeguamento alle contingenze – precisa Busi – Sarà moderno, in linea con le nuove esigenze di mercato e flessibile, un punto di riferimento per i nostri soci”. Altra sfida è il completo rifacimento dei vigneti, sfruttando al massimo i fondi OCM ristrutturazioni. “Un passaggio fondamentale per il miglioramento dei livelli di qualità della Denominazione”, prosegue Busi. Ad oggi il 75% degli impianti è stato rinnovato, con un investimento complessivo di 600 milioni di euro.
Tra le priorità, c’è la risoluzione, in maniera seria e continuativa, del problema causato dalla massiccia presenza di ungulati nelle campagne. Non da meno la questione delle giacenze, problema in parte tamponato dalla proposta di gestione dell’offerta avanzata dal Consorzio e recepita dalla Giunta regionale toscana che con una delibera ha ridotto le rese massime di uva a ettaro e a ceppo per la vendemmia del 10 per cento. Sul fronte della promozione, si procederà con i piani promozionali avviati, al rilancio della Denominazione sul mercato nazionale e all’implementazione di nuovi percorsi promozionali verso mercati strategici, anche attraverso la registrazione del marchio consortile nei paesi emergenti. Sul piano della vigilanza sui mercati, il Consorzio proseguirà l’attività con l’intento di bloccare la diffusione ingannevole e impropria di falsi vini Chianti fatti con kit di polverine, false etichette o uso improprio della Denominazione.
Fonte: Consorzio Vino Chianti