Una nuova proposta strategica dall’incontro di oltre 50 Consorzi di tutela food&wine organizzato da Qualivita
Un documento strategico per lo sviluppo delle tematiche centrali del settore delle IG poi consegnato alle istituzioni internazionali, è stato il risultato della giornata di lavori che ha visto riuniti a Siena oltre cinquanta Consorzi di tutela IG e numerosi esperti del settore, italiani e stranieri. L’occasione è stata il Geographical Indication’s Kick Off Meeting, organizzato dalla Fondazione Qualivita in collaborazione con Aicig, Federdoc, Prima, Inao, Origen Spagna, OriGin, con il patrocinio del Comune di Siena. L’evento, che per la prima volta è riuscito a coinvolgere un numero così consistente di protagonisti delle maggiori filiere certificate italiane agroalimentari e vitivinicole, si è sviluppato intorno a cinque sessioni di lavoro, in plenaria. Scelta strategica per dare voce alle esperienze dirette degli operatori del settore e in particolare ai dirigenti e ai rappresentanti dei Consorzi di tutela. Ogni speaker ha avuto a disposizione tre minuti di tempo per il proprio intervento, inerente il tema specifico della sessione scelta, riuscendo così a dare spazio a tutti i contributi e permettendo la raccolta di un ampio coro di suggerimenti, esperienze e proposte.
Il primo gruppo di lavoro, relativo al “Rapporto tra Consorzi, consumatori e comunità locali”, è stato presieduto da Luca Giavi, direttore del Consorzio di Tutela della DOC Prosecco, che ha introdotto l’argomento sottolineando l’importanza della fiducia nei rapporti tra i tre soggetti e come tale, un elemento che va analizzato e consolidato. Al termine della sessione ciò che è emerso è stata la necessità di nuovi assetti normativi tali da consentire ai Consorzi di definire una linea d’azione volta a rispondere alle attese dei consumatori, così come a quelle delle comunità locali. Un risultato ritenuto possibile attraverso la collaborazione con le imprese, che devono da parte loro impegnarsi in una maggiore interazione con i consumatori.
“Evoluzione della governance e dell’economia del territorio “sono stati gli argomenti della seconda sessione. Ad aprire e dirigere i lavori Riccardo Deserti, direttore del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, che ha definito il governo d’impresa come un modello dinamico, che vive di cicli e che necessita quindi di aggiornamenti per adattarsi al contesto in cui opera. Tema particolarmente evidenziato dagli speaker quello dell’obbligatorietà partecipativa. Tra gli altri aspetti ritenuti fondamentali, la classificazione per tipologie e legittimazione dei Consorzi quali regolatori nel sistema filiera, oltre a una riflessione sui compiti interni e la promozione di percorsi generazionali tali da permettere il passaggio delle competenze imprenditoriali. Dal dibattito è emersa anche la necessità di una maggiore coinvolgimento delle imprese interessate alle DOP, IGP.
Tema del terzo gruppo di lavori “La PAC post 2020”. A sottolineare l’importanza dell’argomento il coordinatore dei lavori, Fabio del Bravo dirigente Sviluppo Rurale di Ismea, che ha sottolineato quanto sia necessario dare concretezza a questo tema, che necessita della massima consapevolezza da parte di tutti i soggetti coinvolti, così come della definizione di una strategia di lungo periodo. I relatori hanno ritenuto necessaria la semplificazione di strutture e modalità di attuazione a livello nazionale della Politica Agricola Comune e della promozione delle condizioni per creare nuovi “campioni” nazionali IG. Un risultato che può essere raggiunto tramite la collaborazione con le imprese.
“Tutela e accordi internazionali” invece sono stati i topic della quarta sessione, durante la quale il ruolo di relatore è stato rivestito da Massimo Vittori, direttore OriGin. I partecipanti hanno individuato come chiave di volta per l’argomento trattato, il rafforzamento del coordinamento tra Commissione Europea e Stato italiano, così come tra questo e ambasciate e Consorzi stranieri. I Consorzi e le imprese hanno richiesto inoltre strumenti di supporto per la protezione delle IG su mercati terzi.
Il quinto e ultimo gruppo di lavoro ha affrontato il topic della “Sostenibilità”. “Tema di grande attualità – ha affermato la coordinatrice Maria Chiara Ferrarese, vicedirettore CSQA certificazioni -. Siamo passati rapidamente dal discutere di sostenibilità ad azioni vere, ma ciò che manca di più è un modello di riferimento unico.” Un argomento ritenuto valido e riproposto dagli speaker del gruppo; nel documento è infatti stato stabilito che la sostenibilità debba passare attraverso la definizione di linee guida e di standard volontari, un approccio alla sostenibilità unitario per i Consorzi e l’investimento delle aziende in favore del “bene comune IG”.
Al termine delle sessioni hanno trovato spazio le testimonianze e le considerazioni dei partecipanti stranieri, tra questi Marie Guittard, direttrice di Inao, Francia. “Le IG in Francia sono i maggiori strumenti di politica agricola – ha dichiarato – e rappresentano una garanzia per quanto riguarda la sostenibilità, la tutela dell’ambiente e il benessere animale”. L’intervento di Kenichi Kuroiwa, rappresentante del Ministero Giapponese per l’Agricoltura (MAFF), ha raccontato come in Giappone il concetto di indicazioni Geografiche sia piuttosto recente. E’ stato introdotto appena 4 anni fa, su modello europeo. Inoltre Kuroiwa si è soffermato sul Jefta, l’accordo economico che permetterà al paese del Sol Levante di stringere rapporti sempre maggiori con l’Unione Europa. Hanno concluso i lavori del Geographical Indication’s Kick Off Meeting gli interventi di Paolo De Castro, primo vicepresidente Comagri e presidente del Comitato Scientifico Fondazione Qualivita e di Gian Marco Centinaio, ministro alle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo. De Castro ha ripreso il tema della Pac post 2020, parlando di un nuovo percorso, tutto da scrivere nelle prossime legislature, per dimostrare che lo sviluppo dei territori deve passare attraverso le indicazioni Geografiche.
Il ministro Centinaio ha ricordato l’immenso apporto dato dalle Indicazioni Geografiche: “Gli standard qualitativi garantiti dai controlli ci portano nel Mondo. A questo dobbiamo unire maggiori capacità di promozione internazionale, con un sistema unico. Azioni riconducibili sotto il brand e la bandiera italiana, e lo faremo avendo come interlocutori i Consorzi di Tutela.”
A cura di Bianca Maria Oliveri
Fonte: Consortium 2019/02