Gennaio inizia con il segno negativo per i prezzi dei suini grassi destinati alla filiera DOP. Modena cede 2 centesimi di euro/kg in un mercato caratterizzato dalla scarsa domanda da parte dei macelli e da un rialzo del peso medio delle carcasse, dovuto probabilmente alle festività. Nelle contrattazioni successive il prezzo si indebolisce progressivamente e la Cun (Commissione unica nazionale) chiude la prima settimana con un ribasso più pesante di -4,8 centesimi di euro/kg per tutte le voci dei capi grassi del circuito tutelato. Il listino degli animali da allevamento segna un deciso incremento per le categorie di peso più leggero fino a 40 kg, mentre quelle di peso più elevato 80 e 100 registrano una flessione delle quotazioni.
All’estero l’anno si apre positivamente, con i corsi che cominciano a risalire soprattutto nei Paesi del Nord Europa (+5 centesimi in Germania, Belgio +4 e Olanda +3 centesimi). Con la seconda settimana del mese i corsi dei suini da industria precipitano su tutte le principali piazze nazionali. Alla Borsa merci di Modena il listino subisce un brusco calo di -4,5 centesimi di euro/kg e porta il prezzo della categoria più pregiata dei capi di 156-176 kg a 1,580 euro/kg di peso vivo. In Europa, l’incredibile andamento ballerino del mercato tedesco crea molta confusione e molta incertezza su tutti i principali bacini di produzione europea. La Germania, dopo due aumenti consecutivi, vira nuovamente in negativo e segna un nuovo calo di -5 centesimi. I macelli tedeschi hanno ridotto l’attività di circa il 10%, giustificati dalla forte concorrenza dei prezzi spagnoli che sono i più bassi d’Europa.
L’ultima settimana intera di gennaio vede i prezzi dei capi pesanti in risalita su tutte le principali piazze nazionali. Modena guadagna +9 millesimi, Reggio Emilia e Cremona mostrano un progresso di +1 centesimo e la Cun chiude la settimana con un rialzo più importante (+1,8 centesimi). L’offerta è decisamente inferiore alla domanda e il peso medio delle carcasse è in discesa. In Europa la situazione è impostata al rialzo generalizzato e in particolare in Germania, che guadagna +5 centesimi. A fine gennaio si registra una nuova piccola avanzata dei listini: Modena nella seduta del 30 guadagna +1,3 centesimi e porta la categoria più pregiata dei capi di 156-176 kg a 1,572 euro/kg di peso vivo. Il bilancio di gennaio è complessivamente positivo per la nostra suinicoltura, nonostante la discesa delle quotazioni registrata nella prima metà del mese. Il prezzo si è mantenuto su ottimi livelli per tutto il mese, con una media mensile di 1,577 euro/kg di peso vivo per la categoria più pregiata degli animali di 156-176 kg. In Europa, il prezzo tedesco ha confermato il suo andamento fluttuante che ha creato un pò di scompiglio negli altri mercati europei. La domanda cinese è in espansione e l’attrattiva verso questo mercato è notevole da parte di tutti i maggiori produttori mondiali. I prezzi negli Stati Uniti continuano a crescere e questo dà più competitività alla carne europea su tutti i mercati della grande esportazione.
Fonte: L’Informatore Agrario