Il 69% dei turisti italiani desidera prendere parte a una esperienza olio, ma solo il 37% vi ha effettivamente partecipato nel corso dei viaggi più recenti. Se è scontato l’interesse dei turisti ad abbinare alla visita l’acquisto di prodotto, assistere alla produzione dell’olio e partecipare alle tradizionali degustazioni o visite guidate (come avviene per il vino) si rileva un forte interesse per un diversificato range di esperienze: la partecipazione alle attività di produzione con il 61% dei viaggiatori a cui piacerebbe partecipare alla raccolta delle olive e produrre il proprio olio, le attività artistiche negli uliveti (41%), la scoperta dell’azienda e del territorio dove essa opera (64%), oltre che la conoscenza e l’interazione diretta con il proprietario (57%).
Un mercato ampio ancora da soddisfare con un’offerta più strutturata, quello che emerge dal rapporto “La valorizzazione turistica dell’olio” realizzato dalla Prof.ssa Roberta Garibaldi nell’ambito del venticinquesimo anniversario dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio (ANCO).
La degustazione si conferma un elemento di grande attrattiva per i turisti, ma con un forte interesse a una esperienza più completa: infatti il 79% vorrebbe poterla abbinare a piatti e specialità del luogo, il 69% vorrebbe vivere esperienze culinarie negli uliveti. Un forte apprezzamento è espresso inoltre verso i frantoi storici (76%) e le distese di ulivi secolari (70%).
Il desiderio di scoperta dell’olio non si limita al solo luogo di produzione. Ben il 60% dei turisti italiani vorrebbe poter degustare diverse tipologie di olio e trovare una carta dell’olio specifica in abbinamento ai piatti proposti dai ristoranti. Accanto a ciò sarebbe gradita una spiegazione da parte di chi è preposto al servizio, così da indirizzare al meglio le scelte del consumatore. Emerge la necessità di andare oltre l’offerta tradizionale – per lo più legata alla visita ai luoghi di produzione e alle degustazioni – e costruire proposte ampie, segmentate in grado di stimolare la curiosità e la partecipazione attiva del visitatore. A tale proposito diventa quindi fondamentale formare gli operatori affinché siano in grado di soddisfare professionalmente questo aspetto.
Il Rapporto evidenzia inoltre che il 55% dei turisti interessato alle esperienze a tema olio non vi ha tuttavia partecipato nel corso dei suoi più recenti viaggi e ciò per mancanza di adeguata informazione a riguardo. Ciò indica un possibile deficit di comunicazione e promozione dell’offerta che quindi influenza negativamente il desiderio; in seconda battuta, la mancanza di interesse che può essere legata a tipologie di proposte poco seducenti e appetibili per il pubblico.
Il Rapporto evidenzia come il turista che desidera partecipare a esperienze a tema olio abbia caratteristiche trasversali. Questa propensione prescinde dall’area di residenza, dall’età e dalla fascia di reddito: un dato da sottolineare è la presenza di turisti di età “matura”, ossia i Boomers, mentre minore è quella dei più giovani.
Fonte: Roberta Garibaldi