L’allarme Coldiretti al Fruit Innovation di Milano: in 15 anni espiantati oltre 140mila ettari (-33%). Investimenti frenati dal crollo dei prezzi – Pugliese (GDO): servono nuovi prodotti per il consumo. E proprio i limoneti sono quelli che più ci hanno rimesso, visto che la loro superficie si è letteralmente dimezzata (-50%). Seguita da una caduta altrettanto vistosa degli investimenti a pere (-41%), a pesche e nettarine (-39%), e poi arance (-31%), mele (-27%), clementine e mandarini (-18%).
Intanto, i consumi di frutta degli italiani sono crollati del 27%: da 244 chili per famiglia, nel 2000, a 178 chili nel 2014. E dunque conforta l’inversione di tendenza registrata nel primo trimestre di quest’anno, con quel +4% raggiunto nella Grande distribuzione organizzata, il canale che veicola la maggior parte degli acquisti. Un segno «più» che in ogni caso non si vedeva dall’inizio della crisi economica.
Il problema, come ha sottolineato la Coldiretti, è che a questa flessione di lungo periodo dei consumi si è aggiunto un progressivo aumento delle importazioni, che nel frattempo hanno fatto segnare un’impennata del 37%. E proprio questi due fattori sarebbero all’origine degli espianti di alberi da frutto che ne sono conseguiti. Azioni di «disboscamento» dei frutteti che hanno interessato le principali aree, indotte a loro volta dal crollo di prezzi pagati agli agricoltori che spesso non coprono i costi di produzione.
Fonte: Agrisole