Per i formaggi Valtellina Casera DOP e il Bitto DOP, nel 2020 fatturato di 13 milioni.
Le DOP di formaggi Bitto e Valtellina Casera compiono un quarto di secolo. Per celebrare i 25 anni della registrazione dei due prodotti simbolo della Valtellina tra le denominazioni di origine protetta, il Consorzio di tutela lancia una nuova campagna di promozione “Alle origini del Gusto” e un piano strategico di investimenti sul territorio per il biennio 2021-2022 del valore complessivo di 600 mila euro.
Intanto l’emergenza Covid non ha fermato la produzione. Secondo gli ultimi dati diffusi dal Consorzio, il 2020 si è chiuso con 13 milioni di euro di fatturato (l’85% rappresentato dal Valtellina Casera e il 15% dal Bitto) in sostanziale parità sull’anno precedente. Complessivamente la produzione 2020 si è attestata a 19.130 quintali (17.030 per il Valtellina Casera e 2.100 per il Bitto) grazie a una filiera che conta 133 allevamenti; 13 caseifici (di cui 6 acquirenti primari/cooperative) e 16 stagionatori per il Valtellina Casera, mentre 54 alpeggi produttori (di cui 1 cooperativa) e 10 stagionatori per quella del Bitto.
A fare da traino tra le due DOP, sia in termini produttivi che di fatturato, è il Valtellina Casera DOP, che nell’ultimo anno ha registrato un’impennata produttiva del 20,5% (passando dai 14.130 quintali del 2019 ai 17.030 nel 2020). L’impennata però non si è tradotta in un deprezzamento del prodotto, che ha tenuto in termini di valore. In flessione (-8,7%) invece la produzione del Bitto Dop: 2.100 quintali prodotti nel 2020 contro 2.300 del 2019.
Le iniziative di sostegno del Consorzio tutela formaggi Valtellina Casera e Bitto a favore delle due DOP, finanziate grazie ai fondi del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, prevedono attività promozionali e turistiche sul territorio, spot e iniziative di marketing nei supermercati per tutto il biennio 2021-2022. In particolare, il primo cammino del Valtellina Casera e Bitto DOP, che sarà inaugurato a luglio, permetterà di conoscere luoghi e cogliere tutti i segreti di produzione dei due formaggi: dalla mungitura in alpeggio alla lavorazione nei calècc o nelle baite per il Bitto; dalla produzione del Valtellina Casera nelle latterie, fino ai ristoranti perfetti dove degustarli. I percorsi saranno raccontati attraverso una cartina a disposizione dei turisti nei punti informativi e negli enti turismo locali.
Fonte: www.ilmessagero.it