Il presidente del consorzio della Dop valdostana, Andrea Barmaz: pesa la siccità. Prezzi su.
Boom della domanda, ma la produzione segna il passo
I magazzini piangono ma la Fontina DOP sorride. Le scorte del formaggio valdostano sono ai minimi a causa di una domanda che continua a tirare, mentre la produzione segna il passo.
“Da settembre a dicembre le mucche scendono dagli alpeggi e innescano una brusca frenata della produzione”, spiega il presidente del Consorzio per la Tutela della DOP Fontina, Andrea Barmaz.
“In questi 4 mesi la produzione è stata quella di un solo mese. La domanda di fontina è rimasta invece molto vivace. Questo ci fa molto piacere, ma senza esagerare con l’autocelebrazione: la situazione va gestita correttamente”.
“In questa fase di discesa del prezzo nazionale del latte spot a 48 cent/litro, i caseifici valdostani pagano 70/75 centesimi, ma chi lavora bene spunta anche 90 centesimi”.
“Una quotazione molto remunerativa”, sottolinea Barmaz. Ad accentuare lo squilibrio fra domanda e offerta ha agito anche la siccità: nel 2022 la produzione certificata è scivolata del 6,7% e l’anno scorso le forme di Fontina sono scese da 410 mila a 390 mila (-4,9%).
Il rapporto Ismea-Qualivita posiziona la Fontina all’ottavo posto nella classifica dei formaggi Dop per quantità prodotte.
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Fonte: Italia Oggi