L’Industria 4,0 è una realtà nel settore lattiero-caseario, grazie a nuove tecnologie, raccolta dei dati, robotica, nuove fonti energetiche, permette di razionalizzare i costi e ottimizzare le rese
Nel settore agroalimentare l`Industria 4.0 si sviluppa attraverso sistemi di monitoraggio e controllo di mezzi e attrezzature, software gestionali e macchinari connessi (fonte: Osservatorio Smart Agrifood). La blockchain è la tecnologia più utilizzata nelle soluzioni digitali innovative a supporto della tracciabilità alimentare, seguita da QR code e mobile app.
I progetti di blockchain nell`agroalimentare hanno coinvolto soprattutto gli operatori attivi nelle fasi iniziali della filiera, come la produzione primaria, mentre i principali promotori di queste iniziative sono le imprese che operano nella distribuzione e trasformazione dei prodotti, seguite dai fornitori di tecnologia. La blockchain è impiegata dalle imprese agroalimentari prevalentemente per incontrare nuove opportunità commerciali e di marketing, rendere più efficienti i processi di supply chain, raggiungere obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale.
Sono attivi diversi progetti europei che ben si coniugano con le soluzioni e gli investimenti di Industria 4.0. Due di questi sono Life TTGG e Vida. LIFE TTGG è un progetto iniziato nel 2017 e cofinanziato dal programma LIFE della Commissione Europea.
Nasce con l`obiettivo di migliorare l`efficienza di tutta la filiera produttiva dei formaggi DOP europei a pasta dura e semidura e punta allo sviluppo di un Software di Supporto per le Decisioni Ambientali (SSDA), in grado di calcolare l`impronta ambientale dei prodotti (PEF, Product Environmental Footprint) e di incentivare la sua riduzione. TTGG sta per “The Tough Get Going”, “I duri cominciano a giocare” dove i duri in questione sono i formaggi Europei DOP a pasta dura.
Coinvolti in prima linea nell`ambito del progetto troviamo due tra le produzioni DOP più rappresentative, il Grana Padano DOP e il Comté DOP. Attraverso questo software, tutte le aziende coinvolte nella filiera di produzione del formaggio (stalle, caseifici, stagionatori e confezionatori) potranno monitorare le loro prestazioni ambientali nel tempo e ottenere strategie e soluzioni di efficienza per ottimizzare le performance di tutto il ciclo produttivo.
Il progetto è coordinato dal Politecnico di Milano e vede tra i partner associati: il Consorzio tutela Grana Padano, Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Fondazione Qualivita, oriGIn, Enersem e CNIEL. Grazie a sopralluoghi nelle aziende agricole e audit energetici nei caseifici è stato inoltre possibile identificare le azioni di efficienza comuni alle aziende in causa, elaborando degli indicatori di performance utili a capire gli spazi di miglioramento.
Fonte: Il Latte