La situazione che si è creata sulle filiere alimentari in seguito alla pandemia ha generato una serie di modifiche nei comportamenti dei consumatori, sulla percezione del futuro, sulle modalità di comunicazione dei prodotti e di fruizione degli stessi.
Come conseguenza di questo cambiamento generalizzato, le aziende alimentari sono costrette a riflettere e a modulare la loro azioni secondo nuove modalità produttive per far fronte alla situazione nel rispetto della salute dei dipendenti e della sicurezza del prodotto. Su queste pagine proponiamo una panoramica delle analisi esposte, sotto vari aspetti, da diversi attori della filiera, dall’associazionismo all’industria alimentare, dallo studio delle prospettive al marketing, tenendo conto delle innegabili difficoltà, ma con una visione ampia e lungimirante del problema che tutti saranno chiamati ad affrontare nei prossimi anni.
Al Sial, il Salone Internazionale dell’Alimentazione che si svolge ogni 2 anni a Parigi, è stato redatto un rapporto basato su ricerche condotte dai suoi partner d’analisi e comunicazione a proposito dei comportamenti dei consumatori e delle nuove tendenze del settore alimentare nel mondo(…).
Le ricerche dimostrano come l’atto di nutrirsi si sia trasformato da pura azione necessaria ad atto di civiltà e l’anno trascorso in balìa del Covid-19 non ha fatto altro che catalizzare l’attenzione su questo aspetto. Il 73% dei consumatori ha modificato i suoi comportamenti negli ultimi 2 anni: 63% di loro crede fermamente che il cibo sia parte di un comportamento sociale e che sia elemento discriminante nella scelta che tutti dobbiamo fare tra il mondo in cui viviamo e quello nel quale vorremmo vivere (…).
Con 838 prodotti DOP, IGP e STC, in Italia, il valore alla produzione registra una crescita del +4,2% su base annua. E’ quanto affermano i risultati del Rapporto Ismea-Qualivita 2020. II Rapporto lsmea-Qualivita 2020 attesta la solidità e la forza di un sistema capace di promuovere lo sviluppo nell’intero territorio italiano che, in questa fase di difficoltà legata all’emergenza Covid-19, può puntare sugli aspetti che si confermano pilastri strategici per le Indicazioni Geografiche e per il settore agroalimentare italiano. La #DopEconomy fornisce un contributo del 19% al fatturato complessivo del settore agroalimentare nazionale: quasi 17 miliardi di contributo all’economia agricola italiana. L’analisi del rapporto evidenzia, infatti, l’importanza di un settore in crescita con 16,9 miliardi
di euro di valore alla produzione (+4,2% in un anno), un contributo del 19% al fatturato complessivo dell`agroalimentare italiano e un export da 9,5 miliardi di euro (+5,1% in un anno) che corrisponde al 21% delle esportazioni nazionali di settore. Il comparto offre lavoro a 180.000 operatori grazie anche all’impegno dei 285 Consorzi di tutela riconosciuti. Il Rapporto Ismea Qualivita 2020fotografa il momento, oggi particolare perché inserito in un contesto di emergenza, ma ne testimonia la tenuta: le filiere agroalimentari compensano in parte la crisi di settori collegati come l’hore.ca. e la gdo e che riguarda ogni comparto dai vini ai formaggi ai salumi(..).
Fote: Ingegneria alimentare