L’olio extravergine di oliva Garda DOP è ottenuto dai frutti dell’ulivo di varietà Casaliva, Frantoio, Leccino e Pendolino. La denominazione può essere accompagnata dalle menzioni Bresciano, Orientale e Trentino. La zona di produzione per la menzione Bresciano ricade in 27 comuni della provincia di Brescia in Lombardia, mentre per la menzione Orientale in 6 comuni della provincia di Mantova (Lombardia) e 19 nella provincia di Verona (Veneto) e, infine, per la menzione Trentino in 11 comuni della provincia di Trento. Le caratteristiche dell’olio variano leggermente a seconda della menzione. Il Consorzio di tutela, che comprende tutte e tre le sponde del lago di Garda (veronese, bresciana e trentina), è stato riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole nel marzo 2004. Alla guida del Consorzio di tutela c’è la presidente Laura Turri che ha raccontato a Consortium l’olio Garda DOP, l’importanza della DOP e di un territorio ad alta vocazione olivicola.
Presidente Turri, qual è il numero di produttori iscritti alla vostra DOP aggiornato all’ultimo anno? I produttori iscritti al Consorzio sono 470.
Ritenete che il valore di mercato della vostra denominazione sia soddisfacente? Siamo sicuramente fortunati rispetto ad altre realtà DOP. Il nostro obiettivo è comunque riuscire a crescere ancora, sia come valore di mercato sia in termini di promozione, tutela e valorizzazione del prodotto presso il consumatore finale.
Qual è il mercato di riferimento della vostra denominazione? Quali sono i mercati stranieri più interessanti per voi? Il nostro mercato di riferimento principale è l’Europa. Altri mercati stranieri molto interessanti sono Stati Uniti e Giappone.
Quali sono i punti di forza e i punti di debolezza della vostra denominazione? Uno dei punti di forza è la caratteristica principale del prodotto che tanto piace ai consumatori, cioè la sua straordinaria leggerezza che consente di utilizzarlo in molte preparazioni. Altro punto di forza consiste nella fortuna di trovarci in un meraviglioso territorio molto conosciuto, una rinomata meta turistica per tanti ospiti anche stranieri. Paradossalmente, questo diventa anche il punto di maggior debolezza per la denominazione: ogni anno, infatti, milioni di turisti visitano il lago e acquistano direttamente nelle aziende l’olio Garda DOP; si può dire che, di fatto, “abbiamo i clienti in casa”. Ma, e questo è l’altro aspetto, in tanti sfruttano la reputazione dell’olio Garda DOP. Ci troviamo in un contesto in cui il mondo dell’accoglienza turistica e della ristorazione non ci aiuta molto, basti pensare che ancora oggi su molte tavole dei ristoranti del lago non si trova l’olio Garda DOP. Ciò dimostra che il prodotto della nostra terra non è percepito come valore aggiunto da chi dovrebbe valorizzarlo, perché si ferma ad una mera questione di costi. E questo è solo un aspetto del problema, che sarebbe forse superabile se l’intero territorio imparasse a promuoversi in modo globale, facendo squadra tra istituzioni e operatori per tutelare strategicamente i nostri prodotti di eccellenza.
Fonte: Consortium 2021_03