Salvare la filiera. Uno degli effetti del decreto legge Rilancio sarà quello di evitare che si spezzi la filiera del suino. Alcuni fondi del decreto sarebbero infatti destinati alle filiere in crisi per il Covid-19. E quella del suino soffre almeno dal 2018. Negli ultimi tre mesi i prezzi alla produzione sono scivolati sotto i minimi del 2018. L`anno scorso a patire di più i prezzi caldi delle cosce sono stati i prosciutti crudi a denominazione, in particolare Prosciutto di Parma DOP e Prosciutto di San Daniele DOP. Mentre in questi ultimi 16 mesi gli stock di invenduto sono saliti a tal punto da varare un decreto ministeriale per distribuire il prodotto agli indigenti, diventato operativo con i bandi predisposti da Agea.
Quali i motivi della crisi del prosciutto eccellenza del made in Italy? L`anno scorso l`esplosione della peste suina in Cina ha scatenato la fame di carne di Pechino: sul mercato europeo ne ha fatto incetta, tanto da far schizzare i prezzi della materia prima e coinvolgere i trasformatori italiani che non sono riusciti a riversare gli aumenti alla grande distribuzione. Quest`anno lo scenario è mutato: il Covid-19 ha fermato lo shopping cinese e lo stop in Italia delle vendite al banco salumi ha fatto il resto: i consumatori temevano il contagio dei salumi affettati, preferendo il prodotto in vaschette.
L`aumento dei costi di produzione e dei prezzi ha quindi prodotto, nel 2019, il crollo delle vendite di crudo nella distribuzione moderna del -10% a volume e del -8% a valore. Mentre l`export ha registrato un -3,2% a volume e -2,1% a valore per un totale di 742,1 milioni di euro. Il peso dei crudi (il 38% dell`export) sul totale delle vendite è tale da aver spinto in rosso, nonostante i progressi degli altri prodotti della salumeria italiana, il dato complessivo. Alla fine le esportazioni di salumi nel 2019, secondo l`Associazione Industriali delle carni e dei salumi, hanno registrato un calo a volume dell -0,3% ma un guadagno a valore del +1,4% a 1,57 miliardi di euro.
Fonte: Italia Oggi