Si chiude con un’affluenza di almeno 20mila persone la festa del Fagiolo di Lamon IGP; venduti 10 quintali di prodotto. Tre giornate piene: di pubblico, di iniziative, di sapori, di profumi, di voglia di fare festa e naturalmente di fagioli. Si chiude con un’affluenza di almeno ventimila presenze la trentesima edizione della Festa del Fagiolo IGP che si è chiusa ieri sera lasciando stanco e soddisfatto il volontariato dell’altopiano, sceso compatto in campo per garantire la vendita del prodotto fresco e secco, nonché servire qualche migliaio di pasti nell’arco dei tre giorni negli otto stand distribuiti nel paese, cui vanno aggiunti i ristoranti inseriti nell’itinerario gastronomico.
Sia sabato sera, sia ieri a mezzogiorno si sono create lunghe file di attesa per gustare i piatti preparati appositamente per la festa, soprattutto nei due stand principali, gestiti dalla Lamonese e dalla Polisportiva Sovramonte. Agli stand gastronomici erano stati destinati sei quintali di prodotto fresco e un quintale di secco. Materia prima andata praticamente esaurita alla chiusura di ieri sera.
Quanto ai fagioli da mettere in vendita, nei sette stand di altrettanti soci del Consorzio di tutela, ne sono andati venduti dieci quintali, tanto da costringere ieri mattina alcuni coltivatori ad andare a raccogliere un altro quintale e mezzo di fagioli freschi da mettere in vendita per il pubblico che ancora ieri pomeriggio è giunto numeroso sull’altopiano, in parte reduce dalla desmontegada del Primiero che si era svolta al mattino. Un gran lavoro per la presidente Tiziana Penco e i soci.
“È andata molto bene”, afferma il sindaco di Lamon, Ornella Noventa. “Il pubblico ha ormai capito che per godere a pieno il clima che si respira alla Festa del Fagiolo IGP non è obbligatorio venire per forza la domenica, ma si possono sfruttare il venerdì sera e il sabato. Così, le presenze si spalmano sulle tre giornate e anche i volontari possono gestire meglio il flusso di visitatori”. Tra le novità di questa edizione, oltre al rilancio del concorso del “Fagiolo d’oro”, c’è stato lo show cooking di sabato pomeriggio che da una parte ha visto al lavoro la brigata di cucina dell’Enaip di Feltre seguito dai suoi docenti, e dall’altra alcuni cuochi lamonesi che hanno spiegato come va trattata la materia prima per rispettare la tradizione. Il tutto coordinato dal critico gastronomico Edoardo Raspelli.
Fonte: Corriere delle Alpi