Federvini si dichiara preoccupata per la situazione dei consumi fuori casa di vini e spiriti. Infatti, il 2020 è caratterizzato dal segno meno rispetto al 2019. Secondo gli ultimi dati resi noti, il consumo di vino fuori casa è calato del 28%. Per gli spiriti, invece, il calo è del 33%.
Il settore vitivinicolo e bevande spiritose si presenta, quindi, ancora in sofferenza. Le stime si basano sui dati che arrivano alla fine di ogni mese. Questi poi vengono rielaborati attraverso un piano che segue la tendenza dei dati. Da qui le brutte notizie da parte di Federvini.
Infatti, la contrazione è evidente. Non tutto, però, è perduto. Infatti, lo stesso ente ha spiegato di aspettarsi dei dati con il segno meno per via dell’emergenza Coronavirus e del conseguente lockdown. Anche se ristoranti e bar sono tornati a lavorare, non si potranno riprendere immediatamente. Da qui, il calo previsto. Anzi, l’ente fa sapere che si aspettava dati ancora più difficili da gestire.
A migliorare le previsioni sono stati i dati del mese di agosto, che sono stati migliori rispetto al mese precedente. In particolare, ci si aspetta un miglioramento dai ristoranti di lusso. Infatti, queste realtà rappresentano il 40% della domanda dei vini di annata e non solo. Se prima si pensava grosse perdite, con i dati di agosto Federvini può dire che l’impatto è stato solo del -26%.
Invece, a pregiudicare i dati è stata l’assenza del turismo straniero. La domanda è scesa del 57%, proprio per la chiusura dei confini dovuta al lockdown e all’incertezza crescente. Infatti, anche l’export ha subito grosse perdite, nonostante all’estero si apprezzi moltissimo il vino italiano.
Per quanto riguarda, invece, gli spiriti, la previsione annunciata è del -33%. Naturalmente, chiudendo i locali notturni, anche gli spiriti e le bevande spiritose hanno subito un drastico calo di ordini. La chiusura dell’anno potrebbe essere del -68% di ordini da parte delle discoteche e del -30% da parte dei bar serali. La contrazione è arrivata al -97% durante il lockdown.
Per la prossima stagione, l’ultima del 2020, il calo del 33% è spiegato col fatto che i locali non possono più usare lo spazio all’aperto, proprio in vista del freddo. A questo punto, Federvini chiede al Governo di intervenire non solo con quanto fatto finora, ma predisponendo azioni di comunicazione concrete per incentivare il consumo del prodotto in vista delle prossime feste natalizie.
Fonte: SaporiNews.com