Se la prima linea della battaglia al coronavirus è negli ospedali, l’immediata retrovia è nei supermercati, ma per ora l’approvvigionamento è garantito: «L’industria alimentare italiana è in grado di assicurare il rifornimento degli scaffali dei supermercati – spiega Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare – perché le aziende stanno continuando a produrre, nonostante qualche assenza di personale. Inoltre, il 75% delle materie prime utilizzate è made in Italy, e quindi qualche difficoltà potrebbe manifestarsi nel medio termine solo sul restante 25%, dal settore cerealicolo a quello zootecnico. Ma per questo ci sono le scorte, che mediamente sono di un mese».
Messaggio rassicurante anche dalla cooperazione agroalimentare, che detiene il 25% della produzione alimentare del Paese. «Le scorte ci sono – spiega Giorgio Mercuri, presidente di Alleanza cooperative agroalimentari – e le strutture di lavorazione e trasformazione delle cooperative non hanno mai smesso di lavorare. Per i prodotti freschi
stiamo cercando di rispondere agli ordinativi nonostante per la raccolta nei campi ci siano difficoltà per mancanza di personale». Rischio evidenziato anche dalla Coldiretti, in particolare per gli stranieri. «La soluzione per il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino – è da ricercare in strumenti agili per le prossime campagne di raccolta, meccanismi veloci per aiutare le aziende ad assumere lavoratori».
Per Confagricoltura, comunque, gli agricoltori italiani sono in grado di garantire cibo per tutti: da qui la raccomandazione del presidente Massimiliano Giansanti a non comprare in eccesso per evitare inutili sprechi. Per l’ufficio studi di Confagricoltura i cibi maggiormente acquistati sono quelli a lunga scadenza – riso (+33%), pasta (+25%), scatolame (+29%), derivati del pomodoro (+22%) – per cui le industrie conserviere hanno modificato il programma di consegne, aumentando del +30% le vendite a febbraio e del +100% a marzo. Per questo, spiega Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia «è importante blindare il sistema dei trasporti».
Fonte: Corriere della Sera