Secondo l’Organic Monitor inglese, il fatturato degli alimenti biologici è quintuplicato nel mondo negli ultimi 15 anni, raggiungendo 80 miliardi di dollari. Un trend che non si arresta neanche in periodo di crisi e neanche in Italia, stando almeno ai dati del panel Ismea–Nielsen secondo cui gli acquisti sono cresciuti del +11% nel 2014 nella distribuzione moderna. Tra i principali prodotti bio, si segnala il forte incremento rispetto al 2013 degli acquisti di pasta (+21%), ma anche degli oli di oliva extravergine e degli yogurt (+8%). Più contenuto (+5%) l’aumento per i succhi di frutta e per il latte fresco (+1,7%).
Il primo mercato mondiale per l’agricoltura biologica sono gli Stati Uniti, con 35 miliardi di dollari, quasi la metà del totale. In Europa il principale mercato è la Germania, con quasi 8 miliardi di dollari, al secondo posto la Francia con 5 miliardi e al terzo l’Italia con quasi 3 miliardi. I Paesi con la maggiore spesa pro capite per il bio sono invece Svizzera e Danimarca, con oltre 160 euro all’anno. Se il consumo è concentrato nei Paesi occidentali, la produzione, secondo il rapporto Ifoam (International Foundation for Organic Agriculture), lo è invece nelle nazioni in via di sviluppo: l’80% delle aziende agricole che praticano l’agricoltura biologica, su un totale di 1,8 milioni nel mondo, si trova nei Paesi in via di sviluppo, con l’India al primo posto, seguita da Uganda, Messico e Tanzania.
Fonte: foodweb.it