Si facevano inviare la merce dalla Puglia. Le botti passavano per due aziende agricole della provincia di Treviso e infine il vino veniva imbottigliato nel Veneziano e falsamente etichettato come Pinot Grigio. Su ordine del pm di Venezia Roberto Terzo, l’Ispettorato repressione frodi del ministero delle Politiche agricole di Conegliano e la Guardia di finanza di Treviso hanno concluso un’operazione denominata «Pinocchio».
Al termine di 12 perquisizioni tra Veneto e Puglia sono stati sequestrati 130 mila litri di vino, in parte sfuso ed in parte già imbottigliato, proveniente dalle cantine pugliesi e prodotto con uve a bacca bianca che nulla hanno a che fare con il Pinot Grigio. Il sistema era semplice. Tramite falsi documenti di accompagnamento, il vino arrivava dalla Puglia a due aziende agricole trevigiane che facevano da intermediarie e che si rivolgevano successivamente ad un imbottigliatore della provincia di Venezia. «Le indagini non sono ancora concluse spiega il tenente colonnello Fabio Marco Vetrano, comandante del nucleo di polizia tributaria . Dobbiamo acquisire ulteriori documenti per verificare se e quante bottiglie siano state messe nel mercato e come sia strutturata la rete di commercializzazione del prodotto».
Fonte: Corriere del Veneto