L’estate torrida causa il dimezzamento del raccolto e alla «Festa del fagiolo di Lamon» (svoltasi nel weekend) i produttori finiscono le scorte in poche ore. «Una situazione del genere non si era mai verificata prima – spiega Tiziana Penco, presidentessa del Consorzio per la tutela del fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese IGP – D’altronde, questa era la ventiseiesima edizione, e dalla prima sono cambiate molte cose anche a livello climatico». In particolare, capita di avere estati caldissime e a corto di piogge: «Le alte temperature di luglio hanno causato la caduta dei primi fiori, quelli che garantiscono il primo raccolto – spiega Penco – La prima produzione quest’anno in pratica non esisteva, salvo sporadici casi di campi vicini ai boschi o sopra i mille metri».
Un danno di questo tipo si è verificato in tutta Italia, ma a Lamon la mancanza di fagioli, eccellenza locale molto apprezzata sulle tavole, si sente particolarmente: «C’è chi ha perso solo il dieci o venti per cento della produzione, ma anche chi ha prodotto il settanta per cento in meno – annota Penco – Diciamo che nel complesso si è perso il cinquanta per cento del raccolto».
Fonte: Corriere del Veneto