Il Secolo XIX
L’ultimo caso è di pochi giorni fa. Il Defra, dipartimento per l’ambiente e l’agricoltura del Regno Unito, ha ingiunto ai magazzini londinesi Harrods di sospendere la vendita, in negozio e sul sito web, delle confezioni di olio “Tuscan Extra-virgin Olive Oil”, oggetto di indagini da parte dell’Icqrf, l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi. L’Ispettorato aveva chiesto di bloccare la vendita dal momento che l’olio, imbottigliato nel Regno Unito e commercializzato col marchio Harrods, recava in etichetta espliciti richiami dell’olio Extravergine di oliva “IGP Toscano“
, protetto in ambito UE. Grazie infatti alla più recente normativa europea, che dopo lunghe battaglie ha accolto parte delle istanze presentate dall’Italia, la tutela delle produzioni DOP (denominazione di origine protetta) e IGP (indicazione geografica protetta) può ora essere attivata su tutto il territorio dell’Unione, con il coinvolgimento degli Stati in cui avviene l’irregolare commercializzazione. Se le eccellenze del made in Italy, dalle borse agli abiti griffati, dal parmigiano al prosciutto, dalla mozzarella ai grandi vini, sono le vittime preferite della contraffazione internazionale, l’olio extravergine è sicuramente il prodotto più colpito da adulterazioni e truffe.