Per l’export della carne suina e dei salumi italiani una buona notizia. Il Bureau of Animal and Plant Health Inspection and Quarantine (BAPHIQ) di Taiwan ha finalmente ufficializzato il riconoscimento dell’Italia quale Paese indenne da Peste suina africana (PSA), con l’eccezione della Regione Sardegna. “Con l’apertura di Taiwan abbiamo circa 23 milioni di consumatori da affascinare con le nostre carni e i nostri salumi. In questo siamo avvantaggiati perché è un Paese dove i prodotti italiani sono già molto apprezzati” – ha affermato il Presidente di ASSICA – Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi – Nicola Levoni. “Per il nostro settore queste sono il tipo di notizie che vorremmo sentire tutti i giorni e che danno fiducia ai nostri produttori che da anni vivono le difficoltà del mercato interno. Taiwan adesso e le Filippine lo scorso dicembre ci danno segnali positivi e confermano che il nostro lavoro in collaborazione con il Ministero della Salute, che ringrazio, sta andando nella giusta direzione” – ha concluso Levoni.
A seguito dell’intensa attività diplomatica, condotta dal Ministero della Salute in collaborazione con la Commissione europea e l’Ufficio ICE – Agenzia di Taipei, le autorità di Taiwan hanno accettato di riconoscere il principio di “regionalizzazione” del nostro Paese rispetto alla PSA. Tale fondamentale riconoscimento, sancito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE), è il presupposto indispensabile per l’apertura futura del mercato di Taiwan ai prodotti suini italiani. Taiwan, infatti, è uno dei pochi Paesi ancora totalmente chiusi all’export dei nostri prodotti, proprio a causa della presenza di Peste suina africana in Sardegna: fino ad oggi, infatti, le Autorità taiwanesi consideravano tutto il territorio italiano come non indenne da PSA, vietando pertanto le esportazioni di prodotti suini da tutto il Paese.
Fonte: Assica