La certificazione IGP fa bene alla Piadina Romagnola. Da quando, nel 2014, ha ottenuto la denominazione di Indicazione geografica protetta, il `pane dei romagnoli’ ha più che triplicato la produzione, passando da 6.768 tonnellate alle oltre 20.250 del 2018. Un boom che ha spinto il Consorzio di Tutela e Promozione Piadina Romagnola IGP a tentare, per la prima volta, di replicare il successo all’estero, con una campagna di promozione fatta di eventi, fiere e un piano mirato di comunicazione digitale. Perché è proprio in rete che la piadina spopola: con un milione e mezzo di ricerche al mese, risulta uno dei prodotti alimentari più cliccati sul web (dati Italia Online). La crescita esponenziale della piadina IGP è tale che oggi il 50% della produzione è certificata. In Italia, nel 2018, sono state prodotte 47mila tonnellate di piadina, di cui 38mila per la grande distribuzione (crescita del 6,2% sul 2017) e oltre 8mila fra ristorazione e chioschi.
Il valore della produzione della piadina (IGP e non) è di 160 milioni di euro nella GDO, in aumento del 5,5% sul 2017. Forte di questi numeri, il consorzio è pronto al grande salto sui mercati internazionali, a partire dalla Germania. E qui che, in un primo momento si concentreranno gli sforzi di promozione europea del prodotto, con un programma dal valore di 200mila euro, di cui 128mila messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna attraverso il piano di sviluppo rurale. A ottobre il Consorzio parteciperà alla Fiera Anuga a Colonia, la più importante del settore, con una serie di presentazioni a operatori e buyers internazionali. In parallelo sarà programmata una campagna pubblicitaria su testate specializzate di settore e una sui media digitali, attraverso uno spot girato in italiano per il mercato interno, e in tedesco. Si punta a raggiungere, in due anni, attraverso Youtube e gli altri social, quota 40 milioni di visualizzazioni.
Dopo la Germania, il Consorzio guarda al mercato francese, con la partecipazione alla fiera Sial di Parigi nel 2020. Ci saranno anche eventi in Italia: debutta questa estate a Rimini la prima `Piadina night’, notte della piadina, che diventerà un appuntamento annuale e itinerante. L’anno prossimo, poi, il Consorzio sarà presente al Cibus di Parma. «E la prima volta che la piadina esce dai confini nazionali», ha spiegato ieri l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, nel presentare il progetto a Bologna, «si fa il tentativo perché l’Unione europea è il primo mercato per i prodotti agroalimentari italiani. L’export per la piadina fin qui ha contato poco, ma il prodotto ha un grande potenziale». La Regione, con Unioncamere, si è impegnata per il riconoscimento della certificazione e la difesa dell’eccellenza romagnola dai tentativi di imitazione. Su cui non bisogna abbassare la guardia: «Nel mondo – dice Alfio Biagini, presidente del Consorzio – ci sono 94 marchi registrati di piadina».
Fonte: Il Resto del Carlino