Siccità, piogge intense e inflazione hanno segnato, secondo Confagricoltura, un calo tra il 30 e il 40% della produzione di uva della Puglia rispetto all’anno precedente.
Difficile ma di buona qualità. Così Confagricoltura Puglia ha sintetizzato la vendemmia 2023 in Puglia.
Dopo una stagione difficile, fra piogge intense in primavera (che hanno favorito un grave attacco di peronospora) e ondate di calore e siccità, la raccolta si è ridotta di circa il 30-40% dalla scorsa annata.
Il calo maggiore, riferisce Confagricoltura, si è rilevato nel Foggiano, di circa il 50-60%, seguito da Barese, Bat e Brindisino (intorno al 30%), Leccese (tra -25 e -30%) e Tarantino (-20%). Di riflesso, secondo stime di Assoenologi, Ismea e Uiv, la produzione di vino nel 2023 dovrebbe ridursi di un quarto, a quota 7.600 milioni di ettolitri, il dato più basso nella storia del vigneto Puglia, dopo un 2022 da record (10.133 milioni di ettolitri), contro una media regionale tra il 2018 e il 2022 di quasi 9.60o milioni.
La flessione si profila inferiore rispetto al resto del Sud (-30%) e maggiore rispetto al Centro (-20%), mentre il Nord potrà confermare i livelli del 2022. Meno fortunato il 2023 anche per
l’export, a causa dell’invasione dell’Ucraina, dell’inflazione record e della stagnazione degli scambi in Europa.
Secondo Coldiretti Puglia, infatti, sulla base dei dati di Istat Coeweb nei primi 6 mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le esportazioni di vino sono cresciute in valore solo del 3%, mentre nel 2022 erano salite a 246 milioni di euro (dato Unioncamere), +13% sul 2021 e +26% sul 2017.
[…]
Fonte: Corriere del Mezzogiorno