Il Sole 24 Ore
Dai festeggiamenti al rammarico in soli sei mesi. Tanto sono durate le illusioni all’indomani della caduta delle barriere americane peri salumi a breve stagionatura. Formalmente, dallo scorso maggio, salami, pancette, coppe, speck possono essere liberamente esportati, salvo controlli sanitari in dogana. L’export negli Usa vale un’ottantina di milioni, il primo mercato extra Ue. «Di fatto – osserva Lisa Ferrarini, presidente di Assica, l’associazione degli industriali delle carni e dei salumi – negli ultimi mesi, si sono irrigidite le barriere tecniche che, facendo forza sulle differenti norme sanitarie,bloccano i container alle dogane e fanno schizzare i costi». Dall’inizio di settembre, le autorità americane hanno disposto il controllo sistematico (100% reinspection) con il contestuale prelievo di campioni per analisi microbiologiche di tutte le partite di prodotti di salumeria provenienti dall’Italia.
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