Eurobarometro: il 67% degli italiani – contro il 58% della media europea – verifica sempre le date di scadenza e relative al termine minimo di conservazione (TMC). Inoltre il 56% degli italiani – contro il 47% della media europea – interpreta in maniera corretta la scritta “da consumarsi preferibilmente entro il…” e sa che si tratta di un termine minimo di conservazione e che il cibo può essere consumato anche successivamente alla data indicata, anche se potrebbe non presentare la stessa qualità. Il 52% degli italiani inoltre – rispetto alla media europea del 40% – ritiene correttamente che la dicitura “da consumare entro…” rappresenta la vera e propria data di scadenza.
Le informazioni nelle etichette sono tante per fornire al consumatore una corretta e trasparente conoscenza dell’alimento, ma leggere correttamente l’etichetta spesso può non essere cosa semplice per i non addetti ai lavori, per le numerosissime informazioni contenute: una scorretta interpretazione, d’altra parte, può contribuire ad aumentare i rifiuti alimentari inducendo i consumatori a gettare prodotti ancora idonei al consumo. E’ questa la riflessione che ha spinto Eurobarometro – il servizio di ricerca e analisi demoscopica dell’Unione europea – a condurre un’indagine sul tema dello spreco alimentare e sulla conoscenza e il comportamento dei cittadini europei rispetto alle date di scadenza e al termine minimo di conservazione. L’indagine è stata condotta dall’1 al 3 settembre 2015 in tutti i 28 paesi dell’Unione europea, intervistando oltre 26.000 cittadini, di cui 1.003 in Italia.
Fonte: ilfattoalimentare.it