La Nazione Arezzo
Il sistema di tracciabilità del Consorzio dell’olio extravergine Toscano IGP funziona come un moderno database ed è per questo che chi sbaglia nella catena di produzione del cosiddetto «oro verde» può essere chiamato a rispondere dei propri errori. Lo sa bene la ditta che si è occupata del confezionamento e dell’etichettatura di 2000 bottiglie d’olio che mentivano riguardo l’età del prodotto. I consumatori leggevano che la merce proveniva dal raccolto del 2011 invece, dopo i controlli messi in campo dal Corpo Forestale dello Stato, è risultato che le olive erano state colte l’anno precedente. L’olio? La qualità e la sicurezza alimentare del prodotto non sono in discussione, qui si tratta del diritto ad una corretta informazione del consumatore.La scoperta è stata fatta dopo i controlli a campione eseguiti la scorsa settimana dai forestali della stazione di Monte San Savino che sono partiti dalla bottiglia per arrivare fino all’olivo.