La Stampa
Inutile girarci intorno. Con un’estate che, almeno al Nord, ha dispensato più giorni di pioggia che di sole, anche la vendemmia ormai imminente si deve arrendere all’evidenza: il 2014 sarà ricordato come un’annata difficile e dispendiosa. Difficile, perché nonostante i trattamenti raddoppiati, con questa umidità non è affatto semplice tenere a bada marciume e malattie. Dispendiosa, perché rame, zolfo e lavori in vigna costano e le prime stime parlano di un 50% di spese in più rispetto al 2013. Il tutto, senza sapere ancora con esattezza quale sarà l’effetto di questa estate così anomala sulla qualità delle uve, e quindi dei vini. «Di sicuro, poteva andare meglio», è il commento del direttore di Assoenologi, Giuseppe Martelli.
«L’andamento climatico è sotto gli occhi di tutti e mai come quest’estate abbiamo visto un’Italia divisa in tre, con il Nord colpito da basse temperature e tanta pioggia, il Centro che nelle ultime settimane ha recuperato in modo significativo e il Sud che ha goduto di giornate più regolari». Il risultato, in termini vitivinicoli? «E’ ancora presto per fare previsioni precise, ma non sono molto ottimista. In generale, l’annata non sarà certo da incorniciare e la qualità sarà molto differente da zona a zona, con il mediocre che convivrà con qualche punta di eccellenza. E la quantità sarà inferiore al 2013».