II Piano olivicolo nazionale dovrebbe partire ufficialmente entro agosto con il bando che fornisce strumenti finanziari, 11,6 milioni in due anni, per incentivare l’aggregazione tra i produttori. Luca Bianchi, capo dipartimento del Mipaaf, ha precisato che il decreto applicativo del piano di settore è stato firmato dal ministro Maurizio Martina ed è ora all’esame del ministro dell’economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, per la ratifica. Una volta che il provvedimento sarà definito, ci sarà subito la pubblicazione dei primi bandi, ha tenuta a precisare il dirigente Mipaaf.
In particolare, è stato annunciato che si sta puntando a pubblicare il primo bando, dedicato a interventi per una migliore e più moderna organizzazione della filiera, con operazioni finanziarie che permetteranno alle organizzazioni dei produttori (op) e alle loro associazioni (aop) di avere la liquidità necessaria per poter anticipare il pagamento delle consegne di olio ai soci e per gestire in modo razionale ed efficace lo stoccaggio dell’olio.
La misura di supporto al settore del Piano più prossima alla pubblicazione ha la finalità di incentivare e sostenere l’aggregazione e l’organizzazione economica degli operatori della filiera e per tale intervento c’è una dotazione finanziaria cospicua (la più elevata tra le cinque misure previste), pari a 6,3 milioni di euro per il 2016 e 5,3 per il 2017, per un totale di 11,6 milioni di euro.
In definitiva, il sostegno assicurato attraverso il bando annunciato entro l’estate 2016 è mirato a sviluppare interventi che elevino l’interesse suscitato tra gli olivicoltori dalle op e dalle aop. Queste ultime sono chiamate dal Piano olivicolo a svolgere un’azione di rinnovamento del loro ruolo e a tal fine è messo a loro disposizione uno strumento strategico (il capitale circolante) per lo svolgimento dei compiti a esse assegnati, che sono: l’acquisizione del prodotto dai propri soci, il momentaneo stoccaggio, la contrattazione e la successiva cessione nei termini di un accordo di filiera che sta maturando tra gli operatori ai diversi livelli della catena del valore.
Fonte: Informatore Agrario