Odori e sapori si incontrano e raccontano, dentro ad un calice, i territori. Il tempo libero delle vacanze si riempie di esperienze tra natura, sostenibilità, cultura e degustazioni con l’enoturismo.
In Toscana, “il vino rappresenta un asset turistico di grande rilievo ed importanza strategica”, così Roberta Garibaldi, vicepresidente del Comitato Turismo dell’Ocse, docente universitaria ed esperta di enoturismo, già ad di Enit. “Con un totale di 58 produzioni certificate, è la regione numero due in Italia per prodotti certificati. A livello economico – prosegue Garibaldi – secondo le ultime stime dell’Osservatorio Ismea-Qualivita, il settore del Vino DOP IGP in Toscana vale 1004 milioni di euro (86,9% del paniere di produzioni certificate del Paese)”.
Toscana sul podio del turismo legato al vino anche per essere la regione più attrattiva nel panorama italiano, secondo l’ultimo rapporto di Città del Vino, e medaglia di bronzo dopo Piemonte e Campania, da dati Isnart per Enit, per la presenza nei pacchetti turistici food and wine. Ma cosa cerca l’enoturista? “Vuole vivere un’esperienza a 360 gradi, che sappia valorizzare il vino con modalità innovative e nuovi abbinamenti” risponde la vicepresidente del Comitato Turismo dell’Ocse. Dal rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano del 2021 spicca la cultura “con il 64% dei turisti italiani che desiderano partecipare a proposte che collegano vino, e cibo, con l’arte e il 62% con la musica”.
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Fonte: La Repubblica – Firenze