ln questo scenario complesso, un’opportunità di sviluppo del settore, ma anche barriera contro le contraffazioni e argine ai prodotti che di italiano spesso hanno purtroppo solo il sounding, sono i Consorzi di tutela. Tra i più attenti a queste nuove opportunità c’è sicuramente il Consorzio Tutela vini dell’Emilia IGP, associazione di categoria che dal 2011 raccoglie alcune tra le più importanti etichette vinicole dei distretto emiliano. Uno dei problemi che caratterizzano il mercato dei prodotti agroalimentari è costituito dalla difficoltà che incontra il consumatore a percepire la differenza qualitativa dei diversi prodotti e questo si traduce spesso in una difficoltà ad orientarsi nelle scelte di acquisto.
Il nostro Consorzio – spiega il direttore Ermi Bagni – vuole dare una chiara identità geografica e qualitativa ai vini dei nostri associati e al tempo stesso vuole aiutare il consumatore nelle sue scelte. Si tratta di comunicare l’origine del prodotto ovvero la parte più pura della produzione che esula e supera le individualità com mercali delle singole aziende ed entra invece nella sfera più immateriale pia altrettanto importante della tradizione e della collettività, perchè siamo convinti che oggi siano proprio queste le componenti che aiutano a dare maggiore riconoscibilità e sostegno internazionale ai prodotti vinicoli italiani”.
II Consorzio Tutela Vini dell’ Emilia IGP ha sede a Modena e ad oggi conta 22 cantine sociali ed aziende e spazia su un distretto vinicolo che comprende le province di Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza ossia un territorio che corre lungo la via Emilia e da senipro è caratterizzato da una forte vocazione enologica sorretta da vini di grande tradizione.
Fonte: Italia Più