Qualivita 2030: un progetto per il Paese
Abbiamo dedicato questo numero e questa copertina a tutti quei protagonisti del 1° Simposio Scientifico Filiere DOP IGP che in questi mesi si sono prodigati nel lavoro preparatorio dei contenuti. Un risultato innovativo che sicuramente contribuirà a consolidare la reputazione del nostro patrimonio agroalimentare e a dare ulteriore sviluppo al settore italiano delle IG. In questi anni l’impegno di imprese, Consorzi di tutela e istituzioni nella costruzione di un nuovo modello qualitativo basato essenzialmente sulle Indicazioni Geografiche e sulla certificazione, ha portato uno dei contributi più rilevanti all’immagine e all’economia del nostro Paese.
Oggi il sistema produttivo alimentare italiano è di fronte a due grandi sfide. La prima è quella del Green Deal, che pone come obiettivo la neutralità climatica dell’Europa entro il 2050. In questo contesto la strategia Farm to Fork, che interessa lo sviluppo delle filiere in termini di innovazione e transizione ecologica, determinerà entro il 2030 un importante processo di evoluzione delle imprese del sistema agroalimentare. La seconda è il contrasto al massiccio attacco da parte di alcune lobbies internazionali che, attraverso informazioni supportate da una “pseudo-scienza”, mirano a screditare il nostro cibo. Ne sono esempi il Nutriscore, l’avanzata degli health warning obbligatori sulle etichette dei vini e il cibo sintetico.
Alla luce di questo scenario, Fondazione Qualivita ha deciso, con il supporto del suo Comitato scientifico, di prendere una propria iniziativa che chiamasse a raccolta le menti migliori del sistema DOP IGP. È così che, mesi fa, nasce l’idea di Italia Next DOP, il primo simposio scientifico dedicato esclusivamente alle filiere di qualità come supporto nella transizione attraverso una connessione più diretta con la ricerca e per una vera cultura scientifica sul cibo.
Proprio nell’organizzazione di questo evento, supportati dall’entusiasmo della comunità scientifica e dei Consorzi di tutela, abbiamo capito che occorreva un obiettivo più ambizioso che potesse guardare lontano. E così, tornando indietro nella storia, ci siamo ispirati al progetto del National Geographic, nato nel 1888 grazie a un gruppo di 30 scienziati visionari con l’obiettivo di migliorare e diffondere le conoscenze geografiche nel mondo. Con lo stesso spirito oggi vogliamo dar vita a una nuova iniziativa con l’intento di promuovere la conoscenza scientifica sulle Indicazioni Geografiche e sulla qualità agroalimentare, attraverso un approccio moderno e una visione internazionale.
Si chiamerà 2030, anche per tenere a mente l’anno di riferimento della strategia Farm to Fork e dell’agenda ONU per lo sviluppo sostenibile. Un progetto per il Paese che chiama a raccolta tutta la comunità scientifica, le filiere, i Consorzi di tutela, le istituzioni culturali.
Alla luce delle esperienze di successo che abbiamo realizzato in questi 23 anni di vita, 2030 ha l’ambizione di diventare un riferimento per le IG a livello mondiale, un moderno sistema di informazione scientifica che si realizzerà attraverso una rivista internazionale di divulgazione, nuovi strumenti di comunicazione digitali, un simposio biennale e dei workshop tematici per la formazione. Una piattaforma che nasce in Italia e si apre al mondo intero per connettere ricerca e imprese, per educare il cittadino globale e per incrementare la diffusione della cultura scientifica.
A cura di Mauro Rosati, direttore editoriale Consortium
Fonte: Consortium 2023_01