Il Secolo XIX
Si ritenta la strada della DOP per l’orticoltura ingauna, ma il timore è che dopo tanti annidi oblio la tipicità dei nostri ortaggi sia ormai considerata (soprattutto sul piano formale e burocratico) perduta. Gli ultimi tentativi di ottenere il riconoscimento della denominazione di origine protetta peri famosi (e buonissimi) “4 d’Albenga”, cioè per il carciofo spinoso violetto, l’asparago violetto, la zucca trombetta ed il pomodoro cuor di bue, risalgono ormai ad almeno 5 anni fa, ma naufragarono (o furono abbandonati) nel mare tempestoso delle normative europee e della burocrazia, reso più insidioso dagli scogli rappresentati dalle difficoltà di testimoniate documentalmente la reale storia dei quattro prodotti tipici dell’agricoltura ingauna. Ora quel cammino potrebbe riprendere. «Stiamo riprendendo in mano le pratiche – conferma l’assessore comunale all’agricoltura Carlo Parodi – alla luce dell’evoluzione che hanno avuto le normative, perché crediamo che il marchio di origine sia un elemento importantissimo nella promozione delle produzioni agricole di Albenga. Valuteremo le opportunità che offre la legge e decideremo che tipo di marchio richiedere. Sono convinto che in un tempo ragionevole si potrà ottenere il riconoscimento di origine quantomeno per la zucca trombetta e per l’asparago. Naturalmente lavoreremo anche su altri marchi identificativi, come quelli comunali che sono previsti dalle normative attuali, ma credo che sia molto importante che i nostri prodotti principali ottengano il marchio di origine o l’identificazione geografica».