L’export dei prodotti DOP sta crescendo a livelli da record ma gli allevatori non incassano quanto serve
Sos formaggi “Made in Italy” con una stalla italiana su due che in dieci anni ha chiuso i battenti: “Garantire un prezzo equo del latte significa salvare gli allevatori e, con loro, un patrimonio dell’agroalimentare nazionale che vanta 56 formaggi a denominazione di origine DOP e IGP e ben 503 specialità tradizionali regionali”.
È l’allarme che Coldiretti continua a lanciare ed è stato ribadito dal presidente nazionale Ettore Prandini, segnala Coldiretti Veneto, alla Mostra nazionale del bovino da latte promossa da Anafibj a Montichiari.
“Il Veneto – rimarca la Coldiretti regionale – fa la sua parte con una eccellenza casearia di assoluto pregio dato che il 60% di 10 milioni di quintali di latte prodotto è impiegato è impiegato per le pezze blasonate: ad esempio per il Grana Padano più di 4 milioni di quintali di latte e per l’Asiago quasi 2 milioni. E altrettanto significativa è il quantità per il Montasio, il Piave, il Provolone Val Padana. Chiudono la classifica il Monte Veronese e la Casatella Trevigiana. Emblema della biodiversità l’imbriago al Raboso al Prosecco, il Morlacco e il Bastardo giusto per citare solo alcuni dei gioielli del tesoro inestimabile”.
Elementi che permettono all’Italia di raggiungere il record storico nelle esportazioni di formaggio grazie ad un aumento quest’anno del +13% (e uno straordinario +14% in Francia): “se il trend sarà mantenuto consentirà all’Italia di superare il valore di 3,5 miliardi nel 2021, secondo le proiezioni Coldiretti su dati Istat”.
Le stalle italiane, però, soffrono il prezzo troppo basso che viene loro riconosciuto, a fronte degli elevati costi di produzione.
Fonte: Il Giornale di Vicenza