Piogge copiose della primavera hanno penalizzato la produzione in calo del 30%
In questo momento a caratterizzare una parte del paesaggio agricolo campano sono i melai. Letti realizzati su appezzamenti di terra, o tra gli stessi alberi ormai senza frutto, dove le mele si stanno arrossendo per poter poi raggiungere i mercati. È questa una delle immagini più forti che riguardano la vita della Melannurca Campana IGP.
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Questa antica varietà rappresenta l’80% della produzione di mele dell’intera regione Campania e all’incirca il 5% di quella nazionale. Si stimano 4 mila ettari ad Annurca, di cui una parte aderisce al Consorzio di tutela.
“La produzione di quest’anno è calata di circa il 30%” fa presente Giuseppe Giaccio, presidente del Consorzio di Tutela della Melannurca Campana IGP – le cause sono da attribuirsi alle condizioni climatiche avverse in fase di fioritura. Le piogge copiose della primavera hanno penalizzato la produzione, ma in compenso la qualità è superiore anche per il clima in fase di raccolta, che rende le mele più croccanti”.
Una IGP per due ecotipi: Melannurca campana
Il disciplinare di produzione dell’IGP racchiude due etichette differenti. La Annurca classica e una sua diretta discendente denominata Annurca Rossa del Sud.
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Fonte: SalaeCucina.it