Repubblica
I dolci dell’antica tradizione dolciaria della città del Palio sono la chiusura ideale delle tavolate dei giorni di festa. Panforte di Siena IGP, Ricciarelli Di Siena IGP, Cavallucci e Copate, hanno origine medievale nelle cucine dei conventi o nelle botteghe degli speziali, le antiche farmacie, dove si potevano trovare ingredienti rari come zucchero, pepe, miele, scorze di agrumi, mandorle e spezie. Molte le leggende intrecciate alle loro origini remote. Per colpa delle spezie di questi dolci, i senesi finirono relegati da Dante nell’Inferno. Nel 1600, era imposto che gli studenti dell’Università di Siena – in occasione dell’esame di laurea – donassero al Rettore due marzapani, gli antenati dei Ricciarelli. Secondo la leggenda il nome sarebbe legato al nobile Ricciardetto della Gherardesca che avrebbe portato la ricetta al ritorno dalle Crociate. Secondo un’altra versione, il termine Ricciarelli sarebbe da ricondurre al loro aspetto leggermente increspato. Per questo forte legame con il territorio e la tradizione, i Ricciarelli hanno ottenuto nel 2010 l’indicazione geografica protetta, IGP. Sono stati il primo dolce italiano a ottenere la prestigiosa iscrizione nel registro europeo DOP IGP, a cui si è aggiunto il Panforte.
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