Nutriscore: l’etichetta francese boccia l’85% dei prodotti italiani con certificato DOP e IGP.
La recente dichiarazione del premier, Mario Draghi, contraria all’adozione del sistema di etichetta nutrizionale a colori (Nutriscore) sta rafforzando il fronte guidato dall’Italia. L’uscita del Presidente del Consiglio è stata accolta con grande favore da tutte le organizzazioni del settore agricolo.
L’etichetta a colori peraltro boccia senza ragione quasi l’85% in valore del made in Italy a denominazione di origine (DOP/IGP) che la stessa UE dovrebbe invece tutelare e valorizzare soprattutto nel tempo del Covid. Le discussioni in sede Ue – riferisce la Coldiretti – fanno già intravedere una sostanziale divisione in due fronti: se la Francia guida un consistente fronte pro-Nutriscore con l’appoggio della Germania, l’Italia si sta muovendo per rafforzare ulteriormente una coalizione a supporto di un sistema armonizzato, che sia diverso dal Nutriscore e che vada a rivedere alcuni dei principi e idee alla base del sistema francese, supportato anche al momento da Repubblica Ceca, Romania, Cipro, Grecia e Ungheria.
La partita è ampia, riguarda il futuro dell’agricoltura italiana e dell’industria alimentare, che rappresentano il primo comparto produttivo del Paese. Con l’etichettatura Nutriscore francese come con quella a semaforo adottato in Gran Bretagna si rischia infatti di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea, ma anche specialità come il Grana Padano DOP, il Parmigiano Reggiano DOP ed il prosciutto di Parma DOP le cui semplici ricette non possono essere certo modificate.
“Nutriscore non dà informazioni – ha detto il ministro dell’agricoltura Stefano Patuanelli –ma è un metodo di condizionamento del consumatore. Il grande lavoro che abbiamo fatto e stiamo portando avanti in Europa sta dando i primi risultati: la strada è ancora in salita, male posizioni stanno cambiando, anche gli altri Paesi si sono resi conto che il consumatore, che è sempre più consapevole, vuole essere informato e non condizionato”.
Dal punto di vista delle istituzioni europee c’è da segnalare che la Commissione europea ha anche avviato ad inizio 2021 una consultazione pubblica mentre il Parlamento europeo non si è ancora espresso sull`argomento. In gioco c’è lo storico record di oltre 50 miliardi di esportazioni agroalimentari Made in Italy. “La posizione sul Nutriscore a livello europeo sta cambiando – ha ancora ribadito Massimiliano Giansanti – e va dato atto al ministro Patuanelli di aver contribuito in modo determinante a cambiare il sentiment sul tema etichettatura. Prima la posizione era contro l`Italia: insieme a tutta la filiera possiamo vincere la battaglia a difesa du una corretta informazione“.
Fonte: Giornale di Brescia