Gioco di squadra per le DOP campane: Mozzarella di Bufala Campana DOP, Melannurca Campana IGP e San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino DOP, ma il brand chiave è la Pasta di Gragnano IGP. Gioco di squadra tra prodotti diversi in particolare sui mercati esteri e sinergie reali tra brand territoriali e brand aziendali. Sono questi i due principali obiettivi per i prodotti alimentari campani DOP e IGP così come emerso nei giorni scorsi all’incontro “La Pasta di Gragnano IGP incontra i prodotti DOP e IGP della Campania” che si è tenuto nell’ambito della manifestazione “Ligami di pasta” alla Città della Scienza a Napoli. A livello nazionale la Campania con 25 marchi DOP e IGP (ai quali vanno aggiunte 29 etichette di vini a denominazione d’origine) tra le regioni è preceduta solo da Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Toscana e Sicilia e viene prima del Piemonte che ne ha 23.
Di grande rilievo anche il numero di operatori: tra produttori agricoli, allevatori e trasformatori operano nell’universo DOP e IGP in Campania oltre 3.100 soggetti. Un paniere insomma che nonostante i numeri di tutto rispetto però fa fatica a imporsi sui mercati. «Secondo il recente rapporto Svimez-Ismea — ha spiegato il direttore generale dell’Ismea, Raffaele Borriello —l’agricoltura è il settore che più cresce nell’economia del Mezzogiorno: 7,3%. Grazie a tematiche quali la sicurezza alimentare e la corretta gestione delle risorse, l’agricoltura sta conoscendo un rinnovato interesse, ben sintetizzato dal boom delle iscrizioni, sempre al Sud, alle facoltà di Agraria». In questo quadro poi la Pasta di Gragnano Igp ha potenzialità davvero da top brand anche grazie alla presenza di un gruppo di imprese con significativi numeri in termini di fatturato e grande propensione all’export.
«Nella Pasta di Gragnano Igp — ha detto il Direttore Generale della Fondazione Qualivita, Mauro Rosati — intravedo una parabola simile a quella l’Aceto Balsamico di Modena IGP. Un altro prodotto che viveva grandi contrapposizioni al proprio interno tra grandi e piccoli produttori. Ma il Consorzio di tutela ha saputo fare da cinghia di trasmissione tra i diversi interessi e ha saputo soprattutto proteggere la denominazione dal rischio di cannibalizzazione dei marchi privati. Lo stesso ruolo è oggi chiamato a svolgerlo il Consorzio della Pasta di Gragnano. Tra pasta IGP, Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino DOP e Mozzarella di Bufala Campana DOP la Campania può essere un traino per l’intero Sud come l’Emilia Romagna ha saputo esserlo per il Nord».
«Noi faremo la nostra parte — ha aggiunto il presidente del Consorzio della Pasta di Gragnano Igp, Giuseppe Di Martino — come consorzio siamo vicini a raggiungere la rappresentatività del 66% e questo ci metterà in condizione di operare in maniera più incisiva del passato. Siamo convinti che occorra spogliarsi di progetti troppo individualisti e miopi».
Fonte: Il Sole 24 Ore – Agrisole