Uno studio Qualivita sul valore nutrizionale e nutracetico del paniere delle IG italiane evidenziato dal mondo della ricerca
Sono passati dieci anni dal riconoscimento della Dieta Mediterranea Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità Unesco come “un insieme di competenze, conoscenze, riti, simboli e tradizioni, che vanno dal paesaggio alla tavola […] e che coinvolge le colture, i raccolti, l’allevamento degli animali, la conservazione, la trasformazione, la preparazione, la condivisione e il consumo di cibo”. In occasione di questo anniversario Qualivita ha promosso uno studio sui risultati della ricerca scientifica sul valore nutrizionale e nutraceutico dei prodotti DOP IGP italiani nel contesto della Dieta Mediterranea, di cui essi rappresentano pilastri e simboli riconoscibili.
Si tratta della prima ricerca che analizza in maniera completa e documentata le caratteristiche di salubrità del paniere dei prodotti DOP IGP italiani: è lo studio “VA.BENE – DOP IGP Valore Benessere” realizzato dalla Fondazione Qualivita con la collaborazione di Nutrafood, il Centro Interdipartimentale di Ricerca Nutraceutica e Alimentazione per la Salute dell’Università di Pisa, con il supporto del Ministero delle politiche agricole, per approfondire la conoscenza legata agli aspetti nutrizionali dei prodotti agroalimentari DOP IGP italiani nel contesto della Dieta Mediterranea. Un dossier ricco di risultati positivi ed evidenze scientifiche in grado di affermare nel dibattito internazionale il valore nutrizionale e la salubrità dei prodotti italiani a Indicazione Geografica.
Lo studio – che analizza le caratteristiche del paniere DOP IGP italiano attraverso le evidenze della ricerca accademica/scientifica italiana, le buone pratiche del settore e i contenuti della comunicazione mediatica – restituisce una fotografia che mostra un grande lavoro dietro le IG italiane negli ultimi dieci anni in termini di ricerca e un importante sforzo del settore in chiave di benessere e sostenibilità che, però, necessita di ulteriori investimenti in termini di comunicazione per rendere il sistema maggiormente capace di reagire alle crisi mediatiche a cui negli ultimi anni è stato sottoposto.
“Il progetto di ricerca non si limita ad approfondire le peculiarità strutturali del comparto sui temi benessere, sostenibilità e valori nutrizionali”, dichiara Mauro Rosati, direttore Generale della Fondazione Qualivita, “ma afferma i prodotti DOP IGP come pilastri della Dieta Mediterranea e intende aprire nuove strade e fornire ulteriori spunti per la loro valorizzazione. In questo senso si pone come uno strumento al servizio di tutti i soggetti coinvolti nella valorizzazione delle IG italiane, suggerendo le linee guida per implementare le azioni di ricerca e comunicazione e focalizzando l’attenzione su aspetti fino ad oggi poco esplorati come il notevole impegno della ricerca accademico-scientifica sul fronte delle IG, il ruolo importante dei prodotti DOP IGP nella Dieta Mediterranea come asset strategico per la comunicazione”.
Lo studio è frutto di un progetto che si è svolto seguendo tre linee di ricerca. La prima ha riguardato un’analisi capillare sullo stato dell’arte della ricerca accademica e scientifica italiana sugli aspetti organolettici, nutrizionali e nutraceutici dei prodotti IG italiani, e ha permesso di attribuire loro un valore aggiunto, ma anche fornire utili indicazioni al produttore e al consumatore. “Dall’analisi delle ricerche effettuate appare evidente l’interesse per questa tematica, oltre alla ricerca di metodologie chimico-analitiche finalizzate alla tutela dei prodotti IG troppo spesso sottoposti a frodi” dichiara Lucia Guidi, direttrice del Centro Interdipartimentale di Ricerca Nutrafood “Nutraceutica e Alimentazione per la Salute” dell’Università di Pisa. Anche i numeri in questo senso parlano chiaro: negli ultimi dieci anni la ricerca scientifica internazionale sui prodotti IG italiani ha subito un trend estremamente positivo passando da 1.710 lavori pubblicati su riviste indicizzate dal 1990 al 1999, a 17.300 lavori scientifici nell’arco temporale dal 2000 al 2019 (fonte Google Scholar), con un forte incremento della ricerca finalizzata agli aspetti nutrizionali e nutraceutici.
A cura di Giovanni Gennai
Fonte: Consortium 2020/01