Appuntamento il 7 giugno a Firenze
Un workshop della Rete Rurale Nazionale dedicato a Consorzi di tutela e aziende toscane
Una giornata di lavoro intenso dedicata ai prodotti agroalimentari e vitivinicoli a Indicazione Geografica (IG) regionali. Obiettivi del workshop, analizzare le possibili traiettorie di sviluppo dei prodotti DOP IGP in possesso di una struttura organizzativa solida e impostare strategie che accrescano le probabilità di successo di quelle IG la cui situazione organizzativa è ancora in divenire.
Con questo obiettivo, la Rete Rurale Nazionale, attraverso l’Ismea e il contributo della Fondazione Qualivita, ha organizzato un ciclo di workshop in tre diverse regioni italiane all’interno programma RRN 2014-2020 per il biennio 2017-2018.
Il secondo appuntamento, “Le Indicazioni Geografiche come strumento di sviluppo del territorio: azioni per un possibile cambio di passo”, è previsto per il prossimo 7 giugno a Firenze con la collaborazione delle Regione Toscana.
L’azione di formazione è rivolta principalmente ai Consorzi di tutela DOP e IGP, alle aziende socie e alle istituzioni regionali, cui spetta il compito di stimolare la costruzione di un “sistema” che sia sempre di più reale strumento di sviluppo e valorizzazione dei territori a forte vocazione agroalimentare e vitivinicola.
Sviluppo economico, sociale e ambientale attraverso il raggiungimento dei risultati per le Indicazioni Geografiche questo il concetto base degli interventi di istituzioni, esperti e operatori del settore tra cui Marco Remaschi – Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana – Luigi Polizzi – Dirigente del Mipaaf – Fabio Del Bravo – Dirigente Ismea – i professori Mauro Rosati – direttore generale di Fondazione Qualivita e Luca Valdetara – dell’organismo di certificazione CSQA.
Molti anche gli interventi dei Consorzi di tutela per raccontare il reale stato di grandi e piccole filiere produttive: dal Marrone del Mugello IGP, al Chianti Classico DOP, passando per il Prosciutto Toscano DOP, l’olio Toscano IGP e la Vernaccia di San Gimignano DOP.
Fonte: Fondazione Qualivita