Nuovi metodi analitici per garantire l’origine geografica dell’olio EVO (extravergine di oliva), aprendo la strada a standard di tracciabilità e autenticità più rigorosi a livello internazionale
L’Italia è famosa in tutto il mondo per l’alta qualità delle materie prime di cui dispone, soprattutto agricole. Fiore all’occhiello è proprio l’olio d’oliva di cui il Paese è uno dei maggiori esportatori mondiali, subito dopo la Spagna. Nonostante questa posizione di rilievo, tuttavia, in Italia e in Europa manca ancora un metodo ufficiale per convalidare la dichiarazione di origine geografica, in particolare per quanto riguarda l’olio extravergine.
L’Università del Salento, con il supporto di Certified Origins – tra i principali produttori e distributori di olio d’oliva extravergine certificato (IGP e DOP), oli mono-origine e blend tracciabili a marchio privato -, ha sviluppato una soluzione per affrontare la questione della tracciabilità impiegando la risonanza magnetica nucleare (NMR).
Questa tecnologia permette infatti di risalire alla provenienza geografica di un determinato campione d’olio poiché è in grado di “scattare” una fotografia completa, in termini quali-quantitativi, di tutte le molecole che contiene e che compongono il c.d. “corredo di effettiva espressione genetica” di una specifica cultivar/varietà determinato anche dall’ambiente in cui si trova (profilo metabolomico).
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Il Caso dell’IGP Toscano
Nel caso di oli a denominazione di origine protetta (DOP, IGP), le norme specifiche introdotte per questi marchi di qualità prevedono che vengano dichiarate esplicitamente l’area geografica e la varietà che contribuiscono alla composizione dell’olio. Tuttavia, le procedure per valutare le DOP e IGP si basano su documenti e dichiarazioni dei produttori. Anche per gli oli a denominazione di origine protetta, infatti, non esistono metodi di laboratorio ufficiali per determinarne l’origine geografica. A tal proposito, la collaborazione tra Certified Origins e l’Università del Salento riguarda anche la caratterizzazione degli oli IGP toscani. Questa collaborazione è nata dall’esperienza di un gruppo di ricerca dell’università che aveva già condotto analoghi studi su oli della DOP Terra di Bari.
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Fonte: TeatroNaturale.it