DOP e IGP fuori dagli accordi Brexit, tremano i produttori apulo-lucani. Nel negoziato sulla Brexit, un mancato accordo o un accordo senza garanzie per DOP e IGP UE nel Regno Unito «sarebbe negativo per le imprese e i consumatori» e «potrebbe innescare azioni legali nei tribunali britannici da parte dei consorzi per cercare compensi per i danni che subirebbero». E quanto dichiara Claude Vermot-Desroches di oriGIn Eu, la sezione di Bruxelles di oriGIn, alleanza dei produttori a indicazione geografica di tutto il mondo. Il futuro sisteIT nomia di Puglia e Basilicata. Le due regioni, rispettivamente, contano su 19 e 9 tra DOP e IGP.
La Puglia, stando al sito www.dop-igp.eu del ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, può e deve difendere i prodotti denominati: Arancia del Gargano IGP, Burrata di Andria IGP, Caciocavallo Silano DOP, Canestrato Pugliese IGP, Carciofo Brindisino IGP, Cipolla bianca di Margherita IGP, Clementine del Golfo di Taranto IGP, Collina di Brindisi DOP – Olio Evo, Dauno DOP – Olio Evo, La Bella della Daunia DOP, Limone Femminello del Gargano IGP, Mozzarella di Bufala Campana DOP, Pane di Altamura, PaUE II capo-negoziatore Michel Barnier ma britannico di protezione delle DOP e IGP è una delle «questioni ancora da risolvere» insieme a quella del confine irlandese, ha ricordato il capo-negoziatore della Commissione europea, Michel Barnier. La posizione dell’UE è chiara, ha detto Barnier, e mira a garantire la tutela a «tutto lo stock» degli oltre 3mila prodotti protetti in Europa.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno