Rinnovate le cariche sociali del Consorzio Distretto Agrumi di Sicilia, braccio operativo del Patto di Sviluppo del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia. L’assemblea dei soci, convocata nei giorni scorsi, all’unanimità dei presenti ha confermato alla presidenza del Cda Federica Argentati, agronomo ed esperta in cooperazione e alle vice presidenza Giuseppe Pasciuta, presidente del Consorzio dell’Arancia di Ribera DOP. L’assemblea ha anche eletto i consiglieri per il prossimo triennio. Oltre ai rappresentanti dei Consorzi di tutela delle produzioni DOP e IGP, che fanno parte del Cda del Distretto per Statuto – Luca Ferlito, presidente de Consorzio di tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP, Fabio Moschella, presidente del Consorzio di tutela del Limone di Siracusa IGP, Attilio Interdonato, presidente del Consorzio di Tutela del Limone Interdonato di Messina IGP, Giovanni D’Agati, presidente del Consorzio Tardivo di Ciaculli – in rappresentanza delle produzioni biologiche è stato eletto Francesco Ancona, agronomo e tecnico della OP associata Agrinova Bio. Inoltre, sono stati riconfermati Ivan Mazzamuto dell’azienda La Normanna, Franco Tumale dell’OP Le Buone Terre, Salvatore Imbesi della Agrumigel e Salvatore Battiato dell’OP Agrisicilia ed è stato eletto Pascal Giuliano dell’OP Bella Rossa.
Il nuovo CdA è da subito all’opera per perseguire gli obiettivi per il prossimo futuro: coordinare la redazione del Nuovo Patto di Sviluppo del Distretto Agrumi di Sicilia attraverso un metodo condiviso con il territorio e che porti al centro della strategia l’impresa agricola, la cooperazione e gli accordi all’interno della filiera; accrescere in maniera costante il confronto con le rappresentanze della filiera; sostenere con sempre più vigore la valorizzazione delle produzioni IGP, DOP e Biologiche e le attività dei Consorzi di tutela. “Trasparenza, legalità, serietà, determinazione e spirito di sacrificio” sono le parole chiave che la Presidente del Distretto, Federica Argentati, ha messo in evidenza nella sua relazione. Parole a cui ha aggiunto ‘etica’. “Adesso dobbiamo sforzarci di avere ancora più rispetto per il progetto comune, nei rapporti, negli impegni presi, nel rispetto reciproco. Il Distretto non è una società commerciale dalla quale possono derivare vantaggi diretti alle imprese e non è una rappresentanza agricola. Il Distretto è e deve essere un tavolo in cui le rappresentanze siano portate al confronto, insieme alle imprese, ai Consorzi di tutela, alla ricerca scientifica e ad altri attori della filiera per stabilire una strategia che renda più forte la filiera verso l’esterno. Non è certo possibile eliminare la competizione interna che, entro certi limiti, è anche utile – aggiunge il presidente del Distretto – ma è necessario che tutti contribuiscano ad eliminare quell’immagine di frammentazione che spesso ancora penalizza l’agrumicoltura siciliana, anche nell’approccio con le istituzioni e con la politica, alla quale è necessario essere in grado di sottolineare in maniera coesa e unitaria le esigenze del comparto a livello regionale e nazionale”.
Fonte: Cataniaoggi.it