Mi piace camminare tra le vigne, vedere di persona dove nascono le grandi eccellenze del territorio. E qui, ad Asti, ne avete tante». Il colonnello Luigi Cortellessa, 58 anni, romano di origini casertane, guida il Comando carabinieri per la Tutela agroalimentare: un reparto speciale dell’Arma, composto da un gruppo selezionatissimo (un centinaio in tutto) di uomini e donne che lavorano alle dirette dipendenze funzionali del ministro dell’Agricoltura. «Ci permettiamo di dire che siamo anche noi una doc nel mondo delle investigazioni sulla tutela dell’agroalimentare e del consumatore» dice con una battuta il colonnello Cortellessa.
Comandante, lei è stato in visita nell’Astigiano. Chi ha incontrato? Che cosa ha visto?
«Me lo lasci dire: ho anche degustato (con moderazione) i grandi vini tutelati dal Consorzio della Barbera. Premetto che sono fantastici: ma, ovviamente, con il presidente del Consorzio di tutela della Barbera, Filippo Mobrici, abbiamo fatto soprattutto il punto sulla tutela di queste eccellenze. Le doc e docg astigiane, piemontesi, italiane, sono un patrimonio di tutta la nazione e vanno protette e tutelate anche da rischio di infiltrazioni criminali, oltrechè di quello di un uso fraudolento dei marchi. Questo è uno dei nostri compiti primari. E ci piace farlo, da buoni Carabinieri, rendendoci conto di persona delle terre dove nascono le grandi risorse agroalimentari di questo paese. E se l’Astigiano e il Monferrato UNESCO fanno parte di questo patrimonio straordinario.”
Fonte: La Stampa