Va bene l’idea di esentare le DOP e le IGP dall’obbligo di etichettatura, ma i bollini a semaforo restano un metodo profondamente sbagliato per giudicare il valore nutrizionale di cibi e bevande. Parola dell’eurodeputato Paolo De Castro: «Non si tratta di essere a favore o contro sostiene l’ex ministro italiano dell’Agricoltura il Nutriscore semplicemente non funziona: come è possibile che le patatine fritte o i bastoncini di pesce abbiano il bollino verde e l’olio extravergine di oliva ce l’abbia rosso?».
Dopo la proposta fatta all’Italia dal Geo europeo della Nestlé, Marco Settembri, di sostenere in Europa il modello a semaforo in cambio di una esenzione delle nostre DOP dall’obbligo di etichetta, da più parti c’è stata una levata di scudi contro il Nutriscore come sistema da scegliere per uniformare l’etichettatura degli alimenti all’interno dell’Unione europea.
«Il Nutriscore – sostiene De Castro – è una semplificazione nelle mani della grande distribuzione e delle multinazionali, non un sistema informativo costruito nell’interesse del consumatore». Secondo quanto annunciato dalla commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides, la Commissione europea avanzerà una sua proposta per regolamentare in modo uniforme l’etichettatura alimentare all’interno della UE entro il 2022. Tra le ipotesi a disposizione, oltre al Nutriscore sostenuto dalle multinazionali e già adottato a livello nazionale da una decina di Paesi europei tra cui la Francia, la Germania, l’Austria e la Spagna, ce ne sono altre due: una è la proposta italiana, la cosiddetta etichetta a batteria, sostenuta da una decina di Paesi tra cui Cipro, la Grecia e diversi Stati dell’Est europeo; l’altra è quella dei Paesi scandinavi, la cosiddetta “etichetta a serratura“, che impone il semaforo solo quando è verde, ma quando è rosso no.
E proprio mercoledì la Commissione UE ha dato il via libera al sistema di etichettatura nutrizionale a batteria proposto dall’Italia, giudicandolo a norma di diritto europeo, in modo che ora possa cominciare a essere applicato nel nostro Paese, benché su base volontaria. Federalimentare si dice soddisfatta di questo primo sì: il metodo a batteria entra così a pieno titolo tra gli schemi di etichettatura fronte pacco che verranno presi in considerazione dalla Commissione europea in vista di una possibile armonizzazione entro la fine del 2022.
Anche Coldiretti e Confagricoltura restano contrarie all’etichetta a semaforo. Così come impegnata contro il Nutriscore è la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, che proprio in questi giorni sta contattando a uno a uno i suoi colleghi europei per promuovere le posizioni italiane, dal ministro dell’Agricoltura spagnolo, Luis Planas, al ministro rumeno NechitaAdrian O ros. La partita insomma non è finita. «La stessa Spagna – ricorda De Castro – si è spaccata, con il partito Podemos che sostiene le etichette a semaforo e il ministro dell’Agricoltura che invece è contrario».
Fonte: Il Sole 24 Ore