Intervista all’Eurodeputato Paolo De Castro
Perché gli agricoltori europei . contestano il Green New Deal?
L’Europa ha commesso l’errore di creare un clima negativo nei confronti dell’agricoltura – risponde Paolo De Castro, già ministro dell’agricoltura e oggi primo vicepresidente della Commissione agricoltura dell’Europarlamento – quando ha presentato la strategia Farm to fork, che applica il Green Deal al mondo agroalimentare, ha creato la percezione che l’agricoltura fosse “nemica” dell’ambiente.
Da allora, ha preso delle decisioni importanti senza minimamente consultare il mondo agricolo; e in taluni casi contenevano aspetti punitivi.
Parliamo del regolamento SUR e della riduzione dei pesticidi del 50% e dei fertilizzanti chimici del 20% entro il 2030?
Uno è quello. Sarebbe stato diverso se Bruxelles avesse messo nero su bianco un progetto di accompagnamento invece di dire “si fa così”: le scelte sulle nuove biotecnologie non transgeniche sono arrivate molto dopo e il mondo agricolo le ha accolte benissimo, in quanto permettono di creare varietà resistenti alle malattie senza la chimica.
Esistono già, ad esempio per difendere la vite, ma sono ancora assimilate, sul piano regolamentare, agli Ogm… Ma anche quando si parla di precision farming e droni l’Europa è in ritardo: si finanziano provvedimenti come agricoltura 4.0 ma poi non si norma l`uso di droni nei trattamenti. Si è creata una inutile distanza tra Bruxelles e le campagne
Intanto, però, il Farm to fork è stato bocciato. Per sempre?
Sospeso e rinviato. Se ne riparlerà nella prossima legislatura. Tuttavia la decisione della presidente von der Leyen di ritirare il regolamento SUR, comunicata in queste ore, rappresenta una ammissione di fatto del mancato coinvolgimento degli agricoltori!
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Fonte: Avvenire