“Per l’intero 2020 nessun intervento – né nuovi dazi, né nuovi contingenti – rischia di essere applicato nelle relazioni tra il Regno Unito e il resto dell’Europa. Nessun impatto anche sul riconoscimento reciproco delle rispettive eccellenze europee come DOP e IGP. L’intero comparto – dichiara Paolo De Castro, coordinatore S&D alla commissione Agricoltura dell’Europarlamento – e in particolare i grandi brand italiani che esportano in quantità e in qualità sul mercato britannico – dal Prosecco all’ortofrutta – avranno un margine di tempo di un anno per sviluppare le contromisure necessarie”.
“Dobbiamo guardare subito avanti e alla nuova fase che ci attende, certamente la più difficile, per definire i termini della separazione che dovrebbe concludersi il 31 dicembre 2020. Fino a quel momento nulla cambierà dal punto di vista delle regole tra le due sponde della Manica, per gli agricoltori e per l’intero sistema agroalimentare italiano ed europeo”.
“Constatiamo anche che Michel Barnier, capo negoziatore per la Brexit, e la sua equipe di 60 esperti in tutte le politiche comunitarie, sta lavorando senza tregua alla migliore ‘separazione’ possibile tra Londra e Bruxelles”. Del resto lo stesso Barnier, ex ministro dell’Agricoltura francese, l’ha detto chiaramente: “Lavoro per minimizzare l’impatto della Brexit sulla Pac“. La posta in gioco è elevata. Londra importa dall’Europa circa 40 miliardi di euro l’anno di prodotti agroalimentari, di cui 3,4 miliardi sono italiani. Di questi, il 30% è costituito da alimenti a Indicazione geografica protetta. Un trend in continua crescita.
“Già lunedì prossimo – continua De Castro – Barnier presenterà un progetto di mandato negoziale agli Stati membri su cui potremo cominciare subito a lavorare, con l’obiettivo di far partire l’1 marzo le trattative tra Bruxelles e Londra. Certo – conclude De Castro – ci aspetta un periodo con sfide molto importanti per l’agricoltura e per tutto il comparto. L’unica sicurezza è che dopo la Brexit non ci sarà il vuoto, ma un’Europa sempre più sostenibile, pronta a difendere gli interessi di tutti gli europei, in particolare del settore agroalimentare che dà lavoro a 44 milioni di cittadini nella Ue”.
Fonte: Ufficio Stampa Paolo De Castro