Bruxelles definisce una prima rete di protezione anti dazi per il vino europeo. E lo fa senza un budget aggiuntivo ma con una robusta iniezione di flessibilità nelle regole sulla promozione. Il vino europeo forte dei propri numeri di fatturato e di export vanta da anni un proprio specifico budge tdedicato alla promozione. Una dotazione che perl`intera Ue si aggira attorno ai 30o milioni l`anno con l’Italia a fare la parte del leone con un terzo del budget complessivo: circa 102 milioni (cofinanziamenti che finora potevano arrivare fino al 5o% dell`investimento complessivo).
Gli altri due player più important isono Spagna e Francia, due paesi che, in particolare sul vino, sono più penalizzati dai dazi Usa. Le tariffe decise dall`amministrazione Trump infatti hanno colpito i vini spagnoli e francesi, ma per il momento sono stati risparmiati lo Champagne e – soprattutto – è stata risparmiata l’Italia.
Fonte: Il Sole 24 Ore