“Il nostro obiettivo? Far conoscere le delizie dell’azienda di famiglia a un pubblico più smart”. Parla Silvia Albiero, Export Manager del Caseificio Albiero
La storia del formaggio Asiago è strettamente intrecciata con quella della famiglia Albiero, pionieri della produzione casearia in Veneto sin da quando, nel 1938, si approvvigionavano del latte dalle fattorie locali. Nel 1955 vede la luce lo stabilimento in località Montorso Vicentino, un piccolo centro tra Vicenza e Verona nel cuore della regione Veneto, lo stesso anno per altro, in cui il formaggio Asiago ottenne la Denominazione Tipica. Con la passione che contraddistingue i grandi visionari il fondatore, Lino Albiero, costruisce insieme a una rete di artigiani locali le fondamenta dell’azienda di famiglia. Il formaggio Asiago continua la sua corsa verso l’affermazione e nel 1978 arriva anche la Denominazione di Origine Protetta, la DOP.
L’azienda ha oramai produzioni importanti e il passaggio del ciclo da ‘artigianale a industriale’, avviene tra il 1984 e il 1985 con la ristrutturazione e l’ampliamento dei locali. Non solo Asiago però. È una delle prime industrie italiane a produrre il Provolone, un formaggio tipico della penisola italiana dal gusto delizioso ed inimitabile. Insigne esponente dell’arte casearia, Albiero si distingue per la qualità dei prodotti e l’estrema cura nelle lavorazioni.
Oggi al timone dell’impresa, insieme ai fratelli, c’è Silvia Albiero, che porta avanti l’industria di famiglia con la stessa passione e gli stessi valori con cui è cresciuta. L’incontro con McDonald’s va proprio in questa direzione: far conoscere le delizie dell’azienda di famiglia a un pubblico più smart. Uno dei panini più famosi al mondo incontra quindi uno dei formaggi più famosi in Italia: l’Asiago DOP. Ne abbiamo parlato con Silvia Albiero, Export Manager del Caseificio Albiero srl.
Era nei suoi progetti una collaborazione in questo senso? Com’è nata la vostra collaborazione con McDonald’s?
La collaborazione con McDonald’s è nata da oltre 10 anni. Grazie a questa siamo riusciti a crescere, fornendoci degli standard qualitativi ed etici ben definiti. La volontà di McDonald’s di introdurre all’interno dei propri ristoranti prodotti sempre più di maggior qualità e legati alle tipicità territoriali, che possano italianizzare il concetto di panino americano, ha sposato l’elevata flessibilità della nostra realtà, attraverso la quale siamo riusciti a individuare costantemente il prodotto giusto per incontrare la loro idea di gusto. E grazie a questo processo di crescita nel 2020 abbiamo superato circa i 220.000 chili di formaggio – asiago, provolone e scamorza 100% latte italiano – forniti a McDonald’s. Nel 2021 abbiamo fornito 158.000 chili di Asiago DOP e per il 2022 si prospetta un raddoppio delle cifre.
L’altopiano di Asiago è un fazzoletto di terreno con una produzione d’elevata qualità. Cosa si prova a far parte di un progetto pionieristico che porta una grande eccellenza italiana nel mondo McDonald’s?
Siamo orgogliosi del nostro ruolo a fianco di questa società che ha saputo introdurre prodotti che spesso sono conosciuti solo nei territori da cui provengono come l’Altopiano di Asiago, in tutti i loro ristoranti d’Italia. La collaborazione con McDonald’s nasce proprio dal connubio tra la nostra propensione a promuovere i prodotti italiani DOP e la propensione alla sostenibilità, e la sensibilità di McDonald’s a intraprendere progetti che garantiscono la sicurezza degli ingredienti utilizzati nelle proprie ricette.
Pensa che questa sua avventura possa fare da apripista per altre collaborazioni con il mondo caseario nazionale?
Certamente, abbiamo già in serbo altri progetti che stiamo sviluppando a fianco di McDonald’s con altri formaggi DOP dell’eccellenza casearia italiana. Il coinvolgimento dei Consorzi di tutela delle DOP IGP da parte di McDonald’s garantisce una continua nascita di nuovi progetti tra le imprese produttrici. Diamoci solo del tempo per poter assaggiare e gustare nuovi panini.
Quali sono le qualità e i valori che una donna porta all’interno di un’azienda di famiglia?
La donna sa cogliere le sfumature di ogni cosa, è un anello di congiunzione tra le dinamiche veloci del business e poi la fattibilità dei progetti con il dialogo e la valutazione di tutti gli aspetti dall’imprenditore agricolo, dal fornitore delle materie prime al consumatore finale soffermandosi su tutti i protagonisti della filiera produttiva. Caseificio Albiero prima di essere un’azienda è una famiglia, e facciamo quindi in modo che i vari sistemi coinvolti nella produzione dalle maestranze, ai fornitori, alla sostenibilità ambientale, alimentare ed aziendale si fondino verso il concetto di visione di natura plurigenerazionale che abbiamo io e i miei fratelli, come credo sia per la maggior parte delle aziende imprenditoriali a conduzione familiare in Italia. Non c’è speculazione che tenga davanti al futuro dei nostri figli, ed è per questo che per noi diventa di primaria importanza il prodotto, il nostro territorio e i nostri partners.
Ha già assaggiato il ‘suo’ panino? Le piace l’accoppiamento di Bastianich?
Sì, già assaggiato diverse volte ed apprezzato per gli ingredienti di qualità e la preparazione della carne al suo interno, la presenza di Joe Bastianich è sicuramente una garanzia di successo delle ricette, siamo infatti già al quarto anno di hamburger da lui selezionati.
Fonte: Il Gusto – la Repubblica